L'altra italiana protagonista a Teheran
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Brunella Bolloli Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre testate
Nella vicenda di Cecilia Sala, detenuta senza motivo in Iran, mi ha colpito il filo rosso che interseca la sua storia. (Corriere della Sera)
Paola Amadei ha scalato così le vette della nostra diplomazia, con la determinazione della gentilezza. Il suo sorriso è il suo biglietto da visita. (Corriere della Sera)
Ora che Cecilia Sala è libera, per riconoscere i meriti della diploma… (la Repubblica)
Per tutti i 21 giorni di detenzione di Cecilia Sala nel carcere di Evin, a Teheran, l'ambasciatrice Paola Amadei ha appuntato tutto, ogni minimo dettaglio, su un taccuino, "è molto importante nel nostro lavoro tenere nota di tutto, di ogni cosa". (L'HuffPost)
E' una storia tutta al femminile quella del caso Cecilia Sala arrestata (o forse meglio dovremmo dire "presa in ostaggio) in Iran il 19 dicembre scorso e rilasciata l'8 gennaio. (Milleunadonna.it)