Erdogan: "Truppe a Tripoli per la pace". Poi annuncia le trivellazioni nel Mediterraneo

QUOTIDIANO.NET ESTERI

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan mostra la vera natura dell'interessamento turco alla crisi in Libia.

Inoltre in Libia sarebbero già presenti a sostegno di Tripoli oltre 600 mercenari siriani cooptati dalla Turchia, lo ha rivelato l'Osservatorio siriano per i diritti umani.

Erdogan sulla missione militare in Libia è stato vago, non ha fornito altri dettagli e non ha indicato se i soldati sono già giunti nel Paese, né quanti ne verranno inviati. (QUOTIDIANO.NET)

Su altri media

Ai sei punti sopra menzionati si aggiunge un ‘follow up’ che definisce il percorso di verifica da svolgere nel tempo sugli eventuali progressi ottenuti. Cessate il fuoco, embargo sulla vendita di armi, riattivazione dei processi politici, riforma del settore della sicurezza, riforma economiche e finanziarie, rispetto dei diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali. (9 colonne)

Assenti, tuttavia, i due leader libici Fayez Sarraj e Khalifa Haftar. Della questione libica ha parlato nel pomeriggio il premier Conte, richiamando le parti ad una nuova fase di pace. (MeteoWeek)

ANSA. Riproduzione riservata «In una nuova violazione del cessate il fuoco», le milizie del generale Khalifa Haftar "aprono il fuoco sul fronte al-Khallatat": lo scrive la pagina Facebook dell’operazione 'Vulcano di collera' delle forze filo-governative citando il portavoce Mohamed Gnounou ma senza precisare dove si trovi questa località. (Giornale di Sicilia)

“Per quanto mi riguarda, possono anche esporre le loro idee sulla Libia uno dopo l’altro. – Il premier libico Fayez Al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar parteciperanno alla conferenza di Berlino in programma domani. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha palesato le sue mire sulla Libia. Erdogan ha definitivamente vuotato il sacco: "Entro il 2020 inizieremo le trivellazioni nel Mediterraneo orientale alla ricerca di nuovi giacimenti di gas naturale". (Liberoquotidiano.it)

Secondo la fonte, la produzione di petrolio della Libia diminuirà di almeno 700.000 barili al giorno, il che equivale a oltre 47 milioni di dollari al giorno. Non bisogna fare del petrolio un’arma di guerra, non bisogna che diventi materia di divisioni o di chi offre di più”. (askanews)