Morta una giovane manifestante in Birmania

Corriere del Ticino ESTERI

È morta la donna di 20 anni colpita alla testa la settimana scorsa durante le manifestazioni contro il golpe in Birmania.

«Confermiamo che la morte» della giovane «è avvenuta alle 11», ha riferito un medico dell’ospedale nel quale era ricoverata aggiungendo che il suo corpo è stato già portato all’istituto di medicina legale per l’autopsia.

Mya Thwate Thwate Khaing, questo il nome della ventenne, era stata colpita con un proiettile alla testa lo scorso 9 febbraio durante una protesta contro il golpe in Birmania a Naypyidaw, la capitale amministrativa. (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Scontri in Birmania, Facebook chiude la pagina dell’esercito: «Ha violato le regole sulla violenza» (Di domenica 21 febbraio 2021) L’account gestito dall’esercito della Birmania è stato chiuso su decisione di Facebook: una scelta legata al colpo di stato e alla repressione della manifestazioni da parte dei militari che ieri, 20 febbraio, ha portato alla morte di due persone. (Zazoom Blog)

Lo ha riferito l’azienda della piattaforma il giorno seguente all’uccisione di due manifestanti da parte della polizia intenta a disperdere la folla. Questa domenica Facebook ha rimosso ufficialmente l’account principale delle forze armate del Myanmar a causa di istigazione alla violenza. (Yeslife)

Oggi molti servizi sono alla paralisi per l'annunciato sciopero generale, che si innesta sulla strisciante campagna di disobbedienza civile, che va avanti ormai da oltre due settimane. (Tiscali.it)

I vescovi concludono il loro appello unendosi alle parole di pace lanciate nei giorni scorsi dai monaci “Ma Ha Na”. Che questa nazione si alzi per essere un nuovo Myanmar di pace e prosperità per tutti (difesapopolo.it)

Migliaia in strada nell'ex capitale contro il colpo di stato. (LaPresse)

Le parole sono rivolte alla giunta militare birmana, che a inizio febbraio ha preso il potere con un colpo di Stato e arrestato San Suu Kyi per aver «importato illegalmente dei walkie-talkie». Se questo non avverrà, avverte Raab, «considereremo ulteriori azioni, con i nostri partner internazionali, contro coloro che schiacciano la democrazia e soffocano il dissenso, con violazioni dei diritti umani e abusi». (Ticinonline)