Le mosse di Zelensky nel risiko della guerra
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È un episodio perfetto del diario della Guerra Tiepida, ovvero non più fredda ma non ancora caldissima, quella che incombe da più di due anni sul mondo con il tira e molla delle armi, in bilico tra bisbigli di necessità della pace, robuste grida di forza e soprattutto cifre di morti. Di fronte a questo avvenire inconoscibile perché sbarrato dalla contraddizione nucleare sembra minutaglia il rimpa… (La Stampa)
Ne parlano anche altri giornali
Di Euronews La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha approvato giovedì la nomina di Andrii Sybiha come nuovo ministro degli Affari esteri dell'Ucraina. (Euronews Italiano)
Per Kuleba, però, sarebbe pronto l’incarico di ambasciatore a Bruxelles, dove continuerebbe a portare avanti le interlocuzioni con l’Unione Europea e con la Nato per conto del governo. (Vatican News - Italiano)
Poco prima il Parlamento ucraino ha accettato le dimissioni del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: lo ha annunciato il deputato Yaroslav Zheleznyak, aggiungendo che 240 deputati su oltre 450 hanno votato per accettare le sue dimissioni. (Corriere del Ticino)
Una figura che negli ultimi due anni e mezzo era diventata centrale nel rapporto tra Kiev, l’Amministrazione Biden, i principali governi del Vecchio Continente e le istituzioni Ue. Le sue ultime mosse hanno spiazzato e, soprattutto, irritato le diplomazie europee e americana. (Corriere della Sera)
Mikhahilo Minakov, senior advisor sull'Ucraina al Kennan Institute del Wilson Center che in un'intervista all'AGI invita a "non vedere alcun intrigo" dietro alle dimissioni di due vicepremier e cinque ministri, tra cui quello degli Esteri (AGI - Agenzia Italia)
Confermando le indiscrezioni in circolazione da giorni, sei ministri, tra cui il responsabile degli Esteri Dmytro Kuleba, hanno presentato le loro dimissioni, accettate dal parlamento. Tra i dimissionari anche il vice primo ministro responsabile dell’integrazione europea, il ministro delle industrie strategiche che supervisiona la produzione di armi dell’Ucraina e di altri due. (ISPI)