Blitz degli operai Whirlpool alla Stazione Centrale: bloccati i binari dell'Alta Velocità

NapoliToday INTERNO

Pochi giorni fa, il 15, avevano bloccato il l'aeroporto di Capodichino

Prosegue la vertenza riguardante lo stabilimento di via Argine, chiuso dalla multinazionale. Un gruppo di lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Ponticelli ha operato un blitz alla stazione centrale di Napoli.

In circa 200, hanno bloccato i binari dei treni ad Alta Velocità.

Gli operai proseguono nella loro protesta dopo l'avvio della procedura di licenziamento da parte della multinazionale americana (NapoliToday)

Se ne è parlato anche su altri media

Durante la mattinata di martedì 20 luglio, un gruppo di lavoratori del sito Whirlpool di Napoli ha messo in atto un blitz nella Stazione Centrale di Napoli. Ad animare l'azione circa 150 persone, che hanno occupato gli ultimi binari. (Corriere TV)

Tornano a protestare gli operai della Whirlpool di Napoli che questa mattina hanno occupato i binari dell’alta velocità nella stazione centrale del capoluogo campano obbligando Trenitalia a sospendere arrivi e partenze. (Il Fatto Quotidiano)

Le assemblee e le riunioni sono servite a poco. «Orabisogna fare sul serio per evitare la catastrofe - urlano in coro - La protesta di oggi è l’ennesima dimostrazione di come siamo intenzionati a non tirarci indietro. (ilmattino.it)

Whirlpool, un dramma collettivo di Lorenzo Marone 19 Luglio 2021 di Lorenzo Marone. Ancora una protesta, quindi, dopo l'avvio dei licenziamenti annunciato la scorsa settimana. La scorsa settimana gli operai hanno incontrato il premier Draghi a Santa Maria Capua Vetere ottenendo solidarietà (La Repubblica)

Chiedono, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione per ulteriori 13 settimane, un tempo da utiluzzare per un piano di ricollocazione. Ennesima protesta dei lavoratori licenziati dall'azienda. (NapoliToday)

Qui senza lavoro si finisce a faticare a nero, privi di garanzie e sicurezza, si finisce sfruttati per poco e niente, se va bene. Prima ancora che sia dato il via libera ai licenziamenti post Covid, in una terra già martoriata ed emarginata, senza possibilità, sopraggiunge un’altra batosta. (La Repubblica)