Francesco e il neorealismo. «Cinema, sguardo di vita»

Il Neorealismo tra memoria e attualità” (Effatà Editrice) che include una intervista a papa Francesco sul cinema (integralmente riportata in questa pagina)

Lei ha spesso definito il cinema neorealista anche come una “catechesi di umanità” o una “scuola di umanesimo”.

Il cinema neorealista ha avuto questo potere, proprio della grande arte, di saper cogliere nell’inverno ciò che era già primavera.

È chiaro che molto dipende dalla qualità dello sguardo che il cinema propone ma anche dalla qualità dello sguardo degli stessi spettatori. (Avvenire)

La notizia riportata su altre testate

Nel suo magistero non di rado fa riferimento al cinema: talvolta la sentiamo citare questo o quel film. Quando ero bambino, frequentavo spesso il cinema di quartiere, dove si proiettavano anche tre film di seguito. (la Repubblica)

Se dovesse, dunque, indicare qual è la qualità più importante dello sguardo neorealista? Quando ero bambino, frequentavo spesso il cinema di quartiere, dove si proiettavano anche tre film di seguito. (ilmessaggero.it)

Una pedagogia per gli occhi che cambia il nostro sguardo miope avvicinandolo allo sguardo stesso di Dio Vedere è un atto che si compie solo con gli occhi, per guardare occorrono gli occhi e il cuore. (Vatican News)

Jorge Mario Bergoglio definisce il cinema neorealista «scuola di umanesimo». Così il Papa chiede: «Che cosa facciamo perché i bambini possano guardarci sorridendo», con «fiducia e speranza? (La Stampa)

L’amore per il neorealismo. Da bambino il futuro Papa Francesco conobbe il cinema italiano Bergoglio parla del suo legame con il neorealismo, dai capolavori di De Sica e Fellini, alla sua passione per i film di Aldo Fabrizi e Anna Magnani. (Sky Tg24 )

Ancora oggi, cosa sia stato il cinema neorealista, creatura polimorfa, è difficile da spiegare. E possiamo immaginare l’effetto di quei film per chi era emigrato all’estero, per sfuggire alla dittatura o alla miseria. (Corriere della Sera)