Cottarelli: “L’accordo dei G7 sulla tassa minima del 15% va nella direzione giusta”

L'Opinionista INTERNO

Ma il percorso è ancora molto lungo.

– “L’accordo dei G7 sulla tassa minima del 15% va nella direzione giusta.

Servirà a evitare che le grandi multinazionali non paghino tasse.

Così sul suo account Twitter il professor Carlo Cottarelli , direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica ed ex commissario per la revisione della spesa

Troppo presto per pensare che il problema sia risolto”. (L'Opinionista)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nel 2015, secondo un rapporto Ocse, l’Italia è stata derubata di 6,4 miliardi di gettito fiscale tramite i riallocamenti all’estero dei profitti delle multinazionali. I Ministri delle Finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico sulla tassazione globale. (Eastwest)

I numeri della tassa globale per le multinazionali. Quando sarà implementato, aiuterà a contrastare la corsa al ribasso degli Stati (come l’Irlanda) per attrarre le sedi fiscali delle multinazionali. Tuttavia, è un primo passo importante nella giusta direzione (Agenda Digitale)

Le parole di Rishi Sunak sono state ampiamente condivise da tutti i presenti alla riunione. Ieri, si è svolta a Londra, la prima riunione in presenza da quando è scoppiata la pandemia, dei G7, i ministri della Finanze dei sette paesi più industrializzati al mondo. (Redazione Imprese News)

Secondo Rishi Sunak, ministro delle Finanze del Regno Unito: “E’ un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all’era digitale globale”. I paesi del G7 sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Italia e Giappone. (Avanti!)

I grandi hanno trovato l'accordo per imporre l'imposta minima del 15% alle multinazionali. Immaginare un Draghi più politico, costretto a correre i rischi delle forche caudine dei partiti italiani ed europei non è idea (Panorama)

Al G7 accordo storico su una Global Tax per le grandi imprese, anche digitali, con aliquota globale minima del 15% applicata Paese per Paese. Soddisfatta anche la Francia, anche se quest’ultima avrebbe voluto imporre una maggiore tassazione, soprattutto ai colossi del web. (Webnews.it)