Trump e la Palestina: tra fake news e tensioni diplomatiche

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ESTERI

Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Ogni giorno ha la sua fake news, e quella di oggi riguarda Donald Trump e un presunto riconoscimento dello Stato palestinese. Secondo il Jerusalem Post, che cita fonti diplomatiche del Golfo, l’ex presidente americano starebbe valutando un annuncio shock in tal senso durante il suo prossimo viaggio in Medio Oriente. Una notizia che, se confermata, potrebbe ribaltare gli equilibri nella regione, indebolendo Netanyahu e ridisegnando le alleanze storiche degli Stati Uniti.

La Casa Bianca, però, ha già smentito con toni sprezzanti. «Una sciocchezza», ha definito l’ipotesi Huckabee, portavoce di Trump, lasciando intendere che si tratti di una speculazione priva di fondamento. Eppure, il solo fatto che la voce abbia preso piede dimostra quanto il clima sia teso, soprattutto dopo le recenti frizioni tra Washington e Tel Aviv. Netanyahu, che ha sempre contato sull’appoggio incondizionato degli Usa, si trova ora a fare i conti con un’amministrazione sempre più critica verso la sua linea dura su Gaza.

Intanto, la Nato ribadisce il suo sostegno all’Ucraina, con il segretario generale Mark Rutte che su X ha scritto di «stare al fianco» di Kiev. Due scenari distanti, ma collegati da un filo comune: quello di un Occidente diviso tra spinte contraddittorie, dove le alleanze si sgretolano e le verità ufficiali vacillano.

A Gaza, intanto, la vita continua a scorrere tra restrizioni e privazioni. I pescatori, che da anni subiscono il blocco navale israeliano, sanno bene cosa significhi vivere sotto assedio. Gli accordi che garantivano venti miglia nautiche di spazio di pesca sono rimasti lettera morta: nella realtà, non si superano i tre o i cinque miglia, in acque ormai prive di risorse. Una condizione che, ben prima del 7 ottobre 2023, aveva reso la sopravvivenza un’impresa quasi impossibile.