"App" va a singhiozzo, in tribunale si torna agli atti cartacei
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Anche il tribunale di Macerata, come tanti altri in Italia, alle prese con i capricci di App (applicativo per il processo penale). Dal 2 gennaio, dopo una fase sperimentale, l’applicativo ministeriale per la gestione del processo penale telematico è diventato obbligatorio per il deposito di atti specifici da parte di giudici e magistrati. Ma già dall’altro giorno sono cominciati i problemi e delle udienze sono state rinviate. (il Resto del Carlino)
Su altre testate
La VII commissione del Consiglio superiore della magistratura ha avviato un immediato monitoraggio del processo penale telematico anche alla fase dibattimentale. (NT+ Diritto)
Dopo il flop della App 2.0 del ministero della Giustizia che consente il cosiddetto ‘processo telematico’ — vale a dire il sistema che dovrebbe consentire il passaggio da cartaceo a digitale di una serie di adempimenti processuali in campo penale — lo stop è arrivato anche da Cremona: marcia indietro sul regime obbligatorio del cosiddetto ‘binario unico’ e ritorno ai sistemi tradizionali di deposito dei documenti. (La Provincia di Cremona e Crema)
Anche la Procura di Roma ha sospeso l'App sul processo penale telematico dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha "evidenziato numerosi malfunzionamenti" dell'applicazione. Il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, con un provvedimento firmato ieri, ha sospeso il processo penale telematico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Uno slittamento al 31 dicembre 2025 per tutti gli atti che riguardano il processo penale telematico, impugnazioni comprese. È la richiesta del Consiglio nazionale forense al ministro della Giustizia Carlo Nordio. (Il Sole 24 ORE)
Già con delibera dell'11 luglio scorso, ricorda l'organismo, "il Plenum del Csm aveva evidenziato le criticità tecnologiche del Ppt e l'assenza di sperimentazione negli uffici giudiziari prospettando la necessità di mantenere un doppio binario (analogico e digitale) anche per l'udienza preliminare e dibattimentale. (Tiscali Notizie)
A valle del moltiplicarsi delle segnalazioni di criticità dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito digitale degli atti nell’udienza preliminare e in dibattimento, dopo la sequenza di provvedimenti di sospensione da parte di numerosi presidenti di tribunale tutti nella direzione del ripristino della possibilità analogica, arriva una nota del ministero che prende atto delle difficoltà e prova a delineare possibili, seppure ancora interlocutorie, soluzioni. (Il Sole 24 ORE)