Rivoluzione Atp: dopo Wimbledon via libera (per qualche mese) al "coaching"

La Gazzetta dello Sport SPORT

E non sarà possibile comunicare quando il giocatore lascia il campo

Si sta parlando del “coaching”, tema controverso e che da tempo crea dibattito: nella seconda metà dell’anno, sarà consentito comunicare tra allenatore e giocatore.

Chiaramente non si potrà interrompe il gioco e creare ostacoli all’avversario.

Nella seconda parte della stagione parte una sperimentazione sul circuito maschile: allenatore e giocatore potranno comunicare. (La Gazzetta dello Sport)

Su altri media

Le regole già diffuse. Alcune norme di comportamento che tennisti e coach dovranno rispettare sono state comunicate, per chiarire qualsiasi tipo di dubbio: Che la rivoluzione abbia inizio, anche nel circuito maschile. (Tennis World Italia)

Il coaching fuori dal campo sarà consentito alle seguenti condizioni: gli allenatori devono sedere nei posti designati per gli allenatori del torneo. Il coaching verbale può consistere in poche parole e/o brevi frasi (non sono consentite conversazioni) (La Sicilia)

Ora si potranno finalmente usare gesti che tanto potranno aiutare un giocatore in campo, soprattutto dal punto di vista del supporto mentale. Alla fine arriva la decisione ufficiale dell’Atp che permetterà finalmente il cosiddetto coaching, ovvero la possibilità per gli allenatori di dare istruzioni ai tennisti durante gli incontri. (Tennis Fever)

Come annunciato dall'ATP, sarà una fase sperimentale di sei mesi dove il tennista potrà comunicare con il suo coach nel corso del match. L'ATP ha annunciato che ci sarà una fase sperimentale che inizierà dopo Wimbledon (Sky Sport)

-Gli allenatori non possono parlare con il proprio giocatore quando quest’ultimo lascia il campo per qualsiasi ragione. -Continueranno ad esserci multe e penalità in caso di utilizzo non appropriato Tennis, l’Atp introduce il coaching per un periodo di prova fino al termine del 2022. (SPORTFACE.IT)

Questo test andrà in scena anche a US Open e ATP Finals. Resta quantomeno dubbiosa l’applicazione del secondo punto: sarà quindi il giudice di sedia ad avere discrezionalità sull’eventuale intralcio all’avversario. (LiveTennis.it)