È morto Antonio Sancassani, proprietario del cinema Mexico di Milano: programmò per decenni il «Rocky horror»

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È morto ieri a Milano a 82 anni compiuti da un mese, dopo una lunga malattia che sembrava debellata ed invece l’ha attaccato di nuovo, Antonio Sancassani, esercente, inventore promotore di una delle sale cinematografiche più amate della città, il Mexico, il Rocky horror Mexico, quel locale di periferia di 285 posti: si chiamava Savona, dov’era ubicato al n. 57, e sembrava destinato alla crisi che ha fatto scomparire quasi tutte le monosale di Milano. (Corriere Milano)

Se ne è parlato anche su altri media

SCRIVERE UNA SERIE TV: il corso online (in offerta!) dall’11 gennaio “Una figura epica, Sancassani è il santo protettore del cinema italiano” diceva Isabella Ragonese nel documentario del 2017, Mexico, un cinema alla riscossa di Michele Rho, dedicato alla figura di Antonio Sancassani e alla sua sala, il Cinema Mexico: il racconto di un modo totale di vivere il cinema e di una sala come luogo di resistenza. (Sentieri Selvaggi)

Ma ti prometto che la tua storia, quella sì, la continueremo a raccontare, perché oggi più che mai la tua passione, la tua libertà, la tua indipendenza, il tuo andar controcorrente, il tuo amore per il cinema sono necessari e di esempio per tutti”. (IL GIORNO)

Mercoledì 8 gennaio al Cinema Mexico di Milano una serata per ricordare Antonio Sancassani, una figura centrale della cultura cinematografica del nostro paese. Dopo i funerali tenutisi martedì 7 gennaio alla Parrocchia Santa Maria Liberatrice in Piazza Chiaradia, mercoledì 8 gennaio a partire dalle 18.30 autori, registi, produttori e spettatori di Milano e non solo renderanno omaggio ad Antonio Sancassani, nella sua casa: il Cinema Mexico in via Savona 57. (Eventiatmilano)

Nel suo cinema Mexico, nella sua sala milanese di via Savona rilevata nel 1975 e poi nel tempo acquistata compresi muri e poltroncine, Sancassani ha proiettato i film che voleva lui. L’addio ad Antonio Sancassani, morto alcuni giorni fa ad 82 anni, parte da qui. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo aver resistito all’avanzata delle multisale e aver indicato una via alternativa – non pauperististica e addirittura redditizia – all’esercizio cinematografico, la sua uscita di scena ha coinciso con l’arrivo in città di manifestazioni che usano la sala cinematografica per pubblicizzare piattaforme di streaming in un paradossale e tragico scambio di funzioni. (il manifesto)

A ricordare l’uomo, l’animatore, il sottile imprenditore della cultura, il cinefilo, l’agitatore culturale a cui sta stretta la semplice definizione di ‘esercente’ saranno in tanti, noti e meno noti, chiamati sul palco ad intervenire spontaneamente, senza gerarchie ed eccessive cerimonie. (Mitomorrow)