Prorogato il riscaldamento a Casalmaggiore e in altre città per il freddo persistente

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INTERNO

Il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, ha disposto una proroga facoltativa dell’accensione dei riscaldamenti fino al 27 aprile, con un limite massimo di sette ore giornaliere, tra le 5 e le 23. La decisione, annunciata martedì pomeriggio sui suoi profili social, è stata motivata dalle "perduranti condizioni di basse temperature" e dalle previsioni meteo che indicano un prolungarsi del freddo nei prossimi giorni, con possibili ripercussioni per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Anche Bologna ha adottato una misura analoga, estendendo l’accensione degli impianti termici fino al 22 aprile, sempre per sette ore al giorno. Inizialmente, il termine era fissato al 7 aprile, poi spostato al 15 in linea con il resto dell’Emilia-Romagna. Le condizioni climatiche avverse, caratterizzate da piogge diffuse e temperature insolitamente rigide per il periodo, hanno spinto l’amministrazione a un ulteriore rinvio.

Nella provincia di Alessandria, dove il meteo ha mantenuto livelli termici inferiori alle medie stagionali, diversi comuni hanno seguito lo stesso approccio. Il sindaco del capoluogo, Giorgio Abonante, ha firmato un’ordinanza che autorizza il riscaldamento fino al 21 aprile, salvo modifiche in caso di "significative anomalie termiche". La decisione riflette un adattamento alle condizioni locali, dettato sia dalle previsioni Arpa sia dalla necessità di tutelare chi potrebbe risentire maggiormente del freddo.

A Cremona, dove il 15 aprile era previsto lo spegnimento obbligatorio degli impianti – essendo la provincia inserita nella fascia climatica E –, Casalmaggiore ha fatto eccezione proprio per via delle temperature anomale. L’ordinanza di Bongiovanni, seppure facoltativa, permette ai residenti di mantenere attivi i riscaldamenti senza incorrere in sanzioni, bilanciando esigenze energetiche e tutela della salute.