WhatsApp , il trucco per inviare in chat messaggi a sé stessi

Insomma, avere una chat tutta personale su WhatsApp è un ottimo modo per utilizzare l’app anche come promemoria.

Come creare una chat solitaria su WhatsApp. Chi conosce bene l’applicazione e le varie funzionalità che mette a disposizione dei suoi utenti probabilmente avrà già capito come fare

Come fare ad esempio a messaggiare con sé stessi?

WhatsApp, la chat solitaria. A che serve avere una chat nella quale siete da soli e parlate con voi stessi?

No, non siamo stati colpiti da improvviso bipolarismo o schizofrenia, riuscire ad avere una chat solitaria sull’app di messaggistica più famosa al mondo può essere infatti davvero utile. (InvestireOggi.it)

La notizia riportata su altri media

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Una frase o una foto. Prendiamo come esempio una delle applicazioni più usate al momento nel nostro continente, ovvero WhatsApp. Difatti vediamo il metodo semplicissimo per sapere chi ci ha visualizzo lo stato di Whatsapp (Proiezioni di Borsa)

Utilizzando il profilo fake di cui i truffatori diventano proprietari, si andrà a compiere la truffa vera e propria WhatsApp: gli utenti ora vedono il loro profilo copiato ma non finisce qui. (Tecnoandroid)

Il malware intercetta le notifiche di WhatsApp, quindi le nasconde e invia la seguente risposta: “2 Months of Netflix Premium Free at no cost For REASON OF QUARANTINE (CORONA VIRUS). Get 2 Months of Netflix Premium Free anywhere in the world for 60 days. (Punto Informatico)

Come liberare la memoria. Liberare la memoria occupata da WhatsApp è in realtà abbastanza semplice, serve però sapere dove andare a cercare. Innanzitutto partiamo dalla procedura più semplice e immediata, l’eliminazione dei media ricevuti, per farlo infatti, basterà semplicemente recarvi nella vostra galleria e cercare le seguenti cartelle: “WhatsApp Images”, “WhatsApp Video”, “WhatsApp Animated GIFs”, una volta trovate dovrete semplicemente procedere all’eliminazione dei file che non desiderate più (Tecnoandroid)

Tra le altre feature ormai attese da anni c’è infatti anche quella dell’uso di una sola utenza condivisa tra vari dispositivi simultaneamente. (Wired.it)