Zuckerberg e la resa definitiva a Trump (e Musk): cosa c'è dietro la fine del fact-checking negli Usa e cosa succederà in Europa

Zuckerberg e la resa definitiva a Trump (e Musk): cosa c'è dietro la fine del fact-checking negli Usa e cosa succederà in Europa
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Corriere della Sera ECONOMIA

Ironia della sorte: la prima notizia etichettata come potenzialmente falsa da Facebook, nel 2017, riguardava Donald Trump (e una fantomatica fuga di notizie causata dal suo smartphone). Ieri, alla vigilia del secondo mandato del tycoon alla Casa Bianca e nel tentativo ormai esplicito di riposizionarsi al fianco del neopresidente, Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti sulle sue piattaforme. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Come ormai noto, l’azienda di Mark Zuckeberg proprietà tra le altre cose di Facebook, Instagram e Whatsapp ha fatto sapere ai suoi dipendenti che interromperà con effetto immediato i progetti ultra-woke nelle procedure di assunzione, nella formazione e nella selezione dei fornitori. (il Giornale)

La decisione di Meta ha scatenato un'ondata di reazioni negative tra gli utenti, che temono un aumento della diffusione di discorsi d'odio e disinformazione sui social. Negli ultimi giorni, le ricerche su Google relative alla cancellazione e al disiscrizione da Facebook, Instagram e Threads sono aumentate esponenzialmente negli Stati Uniti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Meta abbandona il fact checking o quasi. Musk su X l'ha già fatto. (Agenda Digitale)

Meta elimina anche il programma di diversità e inclusione

Corrado Ocone 10 gennaio 2025 (Liberoquotidiano.it)

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva afferma che i paesi devono garantire che la loro sovranità sia "protetta" in seguito alla decisione del gigante dei social media Meta di porre fine al fact-checking negli Stati Uniti. (Tiscali Notizie)

L'azienda ha posto fine, inoltre, all'approccio 'diverse slate' per le assunzioni (LAPRESSE)