Sfida alla Cpi: la Polonia apre le porte a Netanyahu
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La Polonia dice nie alla Corte penale internazionale (Cpi) su un eventuale fermo in territorio polacco di Benjamin Netanyahu. Inequivocabile la risposta da parte di Bruxelles in difesa della Cpi: «L’Unione europea sostiene la corte e i principi stabiliti nel suo statuto. L’Ue rispetta l’indipendenza e l’imparzialità della corte. L’Ue è fortemente impegnata nella giustizia penale internazionale e nella lotta contro l’impunità», ha dichiarato ieri un portavoce della Commissione. (il manifesto)
Ne parlano anche altre testate
Il primo gennaio il Palestinian Central Bureau of Statistics ha pubblicato un rapporto secondo cui la popolazione di Gaza si è ridotta del 6%. Oltre 100mila sono fuggite in Egitto, e sono i «fortunati»: possedevano abbastanza per pagare i trafficanti dell’agenzia Hala, 5mila dollari a testa, o erano messi così male da ottenere il via libera alle cure all’estero. (il manifesto)
Mentre quest'ultimo parla infatti di 37.877 morti provocate da Israele dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, secondo lo studio di Lancet i numeri vanno dai 55.298 ai 78.525 decessi. (Il Giornale d'Italia)
Alla commemorazione per l'80/o anniversario della liberazione di Auschwitz, il 27 gennaio, nessuna personalità politica prenderà la parola, mentre interverranno solo i sopravvissuti. Il museo di Auschwitz ha vietato tutti i discorsi dei politici all'evento che segnerà 80 anni dal giorno in cui le truppe sovietiche liberarono il campo nel 1945. (Tiscali Notizie)