Attacco informatico alle istituzioni, nel pc dell’hacker milioni di file: "Sistemi di sicurezza colabrodo"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– "Il problema non è tanto quello che il mio assistito ha fatto, hackerando dei server, cosa che ha ammesso, ma il fatto che lo abbia potuto fare: questo ragazzo, laureato in informatica a pieni voti, che è di buona famiglia e per fortuna non ha nessun legame con mafia e terrorismo, ha messo a nudo che i sistemi del Ministero della Giustizia e della Guardia di Finanza sono facilmente permeabili. Avrà certo le sanzioni che merita, i reati ci sono, ma il problema vero è che i sistemi informatici in questione sembrano assomigliare a un colabrodo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre fonti

È talmente scafato come programmatore, che gli apparati informatici di archiviazione di massa di Carmelo Miano sono «caratterizzati da un elevato livello di crittografia dei dati che neppure il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), massimo organo tecnico specializzato in materia - specifica la Procura di Napoli - è in grado di eludere e rimuovere». (ilmessaggero.it)

la parte worst (peggiore, ndr) è de qua. «Una persona dotata di forte attitudine all’informatica e all’hacking» lo descrivono i pm di Napoli, «che vive in una cyber-bolla in grado di schermarlo dalla realtà esterna». (Corriere Roma)

Francesco Specchia 07 ottobre 2024 Dell’apocalisse è più interessante il “prima”. Prima di Carmelo Miano, l’ingegnere informatico di 23 anni che penetrava come mura di burro i portali di Guardia di Finanza e Ministero della Giustizia (condanne penali lunghe un braccio, rischio di un’ospitalità di trent’anni a Regina Coeli) c’era Kevin Mitnick. (Liberoquotidiano.it)

Accusato di violazione dei sistemi informatici del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza e di altre importanti aziende, il giovane hacker (dipendente di Ntt) è stato arrestato il 2 ottobre a Roma. (Start Magazine)

guardia di finanza, in un’inchiesta su ipotesi di riciclaggio. (quotidianodigela.it)

L’hacker della Garbatella finito in carcere con l’accusa di aver violato i sistemi informatici del ministero della Giustizia, della Finanza, della polizia - oltre alle mail dei pm di Roma, Napoli, Gela e Brescia che indagavano su di lui - «gestiva e amministrava diversi black market dediti principalmente al traffico di sostanze stupefacenti». (ilmessaggero.it)