Prezzi: pere al top con +29,6%, poi pasta e pesce - Ilmetropolitano.it

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Una situazione amplificata – precisa la Coldiretti – dal massiccio ricorso all’importazione di pere dall’estero con il consistente rischio che vengano spacciate per pere italiane.

Con un aumento record dei prezzi del 29,6% sono le pere a far registrare di gran lunga il maggior aumento dei prezzi al dettaglio tra i prodotti agroalimentari.

La produzione di pere nel 2021 – sottolinea la Coldiretti – si è attestata a 276 milioni di chili contro i 770 milioni di chili di cinque anni fa, con una riduzione del 64%. (ilMetropolitano.it)

Ne parlano anche altri giornali

Ad incidere sono il prezzo del carburante, praticamente raddoppiato nel giro di pochi mesi, il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) e carta (+70%) necessari per imbottigliamento e confezionamento. (La Sicilia)

Si registrano poi ritardi significativi negli accordi di filiera sul prezzo del pomodoro riconosciuto agli agricoltori. In questo caso pesano, invece, i ritardi nella definizione di un accordo quadro per il 2022 fra produttori e industriali (ART News - Agenzia Stampa)

Una situazione amplificata – precisa la Coldiretti – dal massiccio ricorso all’importazione di pere dall’estero con il consistente rischio che vengano spacciate per pere italiane. (SiciliaRurale.eu)

Lo osserva Confindustria che ritiene che le misure messe in atto dal governo con il decreto Sostegni siano insufficienti. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità (In Terris)

Per la pasta ad esempio già si prevedono aumenti fino al 38% Il combinato disposto tra il rincaro dei costi energetici e l’impatto dei cambiamenti climatici condizionano pesantemente l’ offerta di un bene essenziale come il cibo sul quale, con la pandemia, si è aperto uno scenario di accaparramenti e speculazioni. (Irpinia TV)

Anche il fosfato biammonico Dap è raddoppiato, da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano aumenti superiori al 65%. Tra le prime vittime dei rincari ci sono i produttori di grano che quest’anno devono spendere 400 euro in più all’ettaro, dalla semina fino alla mietitura, secondo l’analisi Coldiretti. (9 colonne)