Campania, De Luca stoppa Fico. «No al mercato di nomi da Roma»
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Quel «keep calm» a favore di social suona minaccioso come il renziano «Enrico stai sereno». A Palazzo Santa Lucia Vincenzo De Luca è chiuso nella sua stanza dal giorno della sentenza della Consulta. Poche riunioni, nessuna iniziativa pubblica. Stamane riunisce i capigruppo della sua maggioranza. Tutti attendono di capire cosa abbia intenzione di fare. Qualcuno anche con terrore. Nella consueta diretta social del venerdì appare chiaro che non mollerà di un millimetro. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Il secondo nome che il “riflesso condizionato collettivo” collega alla sentenza della Corte è quello del collega Luca Zaia a capo della regione Veneto; due nomi per certi versi accomunati dalla loro autonomia di pensiero perché distanti dalle linee guida dei rispettivi partiti di riferimento. (Nicolaporro.it)
Una cosa è certa, si tratta di tre “pezzi da novanta”, che saranno in grado indirizzare scelte, candidature e maggioranze. Tutt’altro, ma in questi giorni nessuno si sbottona e prevale la doplomazia a cui ci ha abituati da qualche anno la politica. (AltoVicentinOnline)
Chiusa come sappiamo la vicenda della candidabilità ad un terzo mandato di presidente della Regione Campania dell’onorevole Vincenzo De Luca, qualche riflessione che provi ad astrarre dalle violente polemiche di questi ultimi giorni, forse è possibile imbastirla, anche se ancora in ‘questi giorni’ siamo. (Il Roma)
Può valere in parte perfino per Vincenzo De Luca, lo sceriffo che presidente … La Campania è una partita a scacchi, anche se i giocatori non sono di quelli che girano per circoli. (Il Fatto Quotidiano)
Con la bocciatura della Consulta sull’ipotesi del terzo mandato, si chiude ufficialmente l’era dei “governatori eterni”. I tre leader regionali stanno già lavorando a una seconda fase della loro carriera istituzionale, senza più i gradi da presidente, ma con la stessa ambizione di continuare a indirizzare scelte, candidature e maggioranze. (l'Immediato)
"Noi non ci siamo occupati delle Regioni a statuto speciale che hanno competenza primaria, la pronuncia riguarda le regioni a statuto ordinario. Abbiamo ritenuto ci fosse un'esigenza comunicativa pressante. (LA7)