L'Italia ammaina la bandiera in Afghanistan – Analisi Difesa

Analisi Difesa INTERNO

Nel 2014, quando la Nato aveva deciso di passare il testimone della sicurezza agli afghani, nessun capoluogo era sotto tiro.

Quindi “la Nato continuerà ad essere impegnata in Afghanistan, ma in un modo diverso”, ha detto

Come ha ricordato ieri Fausto Biloslavo su il Giornale “in Afghanistan non abbiamo vinto e l’ammaina bandiera ad Herat assomiglia molto ad una sconfitta semi nascosta e mascherata da orgogliosi discorsi ufficiali. (Analisi Difesa)

Ne parlano anche altri giornali

Il racconto. (Agenzia Vista) Herat, 09 giugno 2021. L’Italia si è ritirata dall’Afghanistan. Ammainato il tricolore a Herat, la cerimonia con il ministro Guerini e i giornalisti italiani. (TgCal24.it)

Lo ha detto il generale Beniamino Vergori, comandante della brigata Folgore Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando anche continuità all'addestramento delle forze di sicurezza afghane per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni". (Corriere TV)

Faranno ritorno a casa anche i militari americani, come annunciato ad aprile Joe Biden. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha partecipato alla cerimonia dell’ammaina bandiera insieme ai militari, consegnando la base italiana alle forze di sicurezza locali. (TIMgate)

Durante la visita è stato annunciato che la base di Herat diventerà presidio dell'esercito Afghano Herat, 09 giugno 2021 La cerimonia dell'ammiana-bandiera a Herat, con i vessilli italiano, americano e albanese, i Paesi che compongono il contingente. (Corriere TV)

Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando anche continuità all’addestramento delle forze di sicurezza afghane per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni”, ha spiegato Guerini. “Non vogliamo che l’Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi. (L'agone)

Lo stile di competenza, correttezza e cura dell’umano che caratterizza i militari italiani è apprezzato ovunque e contribuisce incisivamente a creare un clima di rispetto e di pace, anche nelle relazioni con le autorità del luogo e con militari di altre nazionalità». (Romasette.it)