Arrestato l’uomo che ha fondato il sito Coco in Francia: era usato dagli stupratori di Gisele Pelicot

Arrestato l’uomo che ha fondato il sito Coco in Francia: era usato dagli stupratori di Gisele Pelicot
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Fanpage.it ESTERI

Il sito web, utilizzato da Dominique Pelicot per reclutare i violentatori della moglie, era stato chiuso già a giugno. Sarebbero almeno 23mila i reati, tra i quali quelli di stupri, pedofilia e omicidi, realizzati attraverso la piattaforma online. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri giornali

L'indagato, Isaac Steidl, è un informatico di 44 anni e avrebbe rinunciato alla nazionalità francese per ottenere il passaporto italiano. (il Giornale)

Isaac Steidl, fondatore del sito di chat Coco, è stato arrestato in Francia. Steidl, che nel 2023 aveva rinunciato alla cittadinanza francese per ottenere quella italiana, risiedeva in Bulgaria. (Luce)

Sei mesi dopo la chiusura del sito Coco.fr, la piattaforma attraverso la quale sono stati organizzati diversi crimini sessuali tra i quali anche quelli commessi ai danni di Gisèle Pelicot, il suo fondatore e gestore, Isaac Steidl, è stato arrestato dalla polizia francese. (la Repubblica)

Caso Pelicot, arrestato l'amministratore di Coco: il sito dove l'ex marito «organizzava» gli stupri

Isaac Steidl, fondatore e amministratore del controverso sito Coco.fr, utilizzato soprattutto per attacchi e agguati omofobi e chiuso nel giugno 2024, è stato arrestato e incriminato per numerosi reati tra cui complicità nel possesso e nella diffusione di immagini pedopornografiche, sfruttamento aggravato della prostituzione, associazione a delinquere e riciclaggio aggravato. (LAPRESSE)

La Francia chiude il cerchio sul caso Pelicot. L'uomo, che secondo quanto riportato da Le Figaro avrebbe rinunciato alla cittadinanza francese per quella italiana, è stato fermato martedì a Parigi. (WIRED Italia)

Una prassi consolidata, che si serviva sempre della stessa piattaforma messaggistica: Coco.fr. Un sito gratuito, anonimo e per questo «sicuro» per chi proprio lì «organizzava» reati. (Corriere della Sera)