La proposta del Pd per rendere 'Bella ciao' inno istituzionale del 25 aprile. La Russa: "Troppo di sinistra"

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La storia di 'Bella Ciao'. Nel testo della proposta i deputati spiegano che la melodia sembra risalire a ben prima del XX secolo "e si perde tra i canti della tradizione popolare slava".

''E non mi pare che 'Bella ciao' possa sostituire il canto 'Fratelli d'Italia'.

E in effetti se gli esponenti dei partiti progressisti sono tutti d'accordo, a destra non hanno preso bene la proposta.

I fatti sono questi: un nutrito gruppo di parlamentari del Pd, insieme ad altri deputati di Italia Viva e ad Alberto Manca dei Cinque stelle e Nicola Stumpo di Leu, hanno depositato una proposta di legge alla Camera per rendere Bella Ciao 'inno istituzionale' del 25 aprile. (Today.it)

Ne parlano anche altre fonti

La canzone popolare 'Bella ciao' è da sempre associata al periodo della Resistenza e alla festa della Liberazione del 25 aprile. La canzone 'Bella ciao' è eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. (Tiscali.it)

La proposta di legge non è fraintendibile anche se limitata al giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione: subito dopo l’Inno di Mameli, intonare anche Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. (ComoZero)

Un canto dal significato storico che è stato condiviso nel tempo, ma che non compare nei documenti ufficiali. La prima apparizione è nel 1953, sulla rivista "La Lapa" di Alberto Mario Cirese, per poi essere inserita, proprio il 25 aprile del 1957, in una breve raccolta di canti partigiani pubblicati dal quotidiano "L'Unità" (Sky Tg24 )

“Fosse per me Bella Ciao sostituirebbe addirittura l’Inno di Mameli, intanto perché più bella; inoltre perché è veramente una canzone della Repubblica italiana nata dalla resistenza anti fascista; infine perché è un inno alla libertà, adottato in tutto il mondo e cantato in più lingue”. (Cremonaoggi)

Non vi chiedo che un gesto di generosità, cos'altro posso fare per voi oltre a umiliarmi e annichilirmi, ditelo e lo farò, ma lasciatemi questa musichetta, questa piccola, romantica, dolcissima canzone (la Repubblica)

Giorgio Bocca aveva giustamente dichiarato: «Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un'invenzione del Festival di Spoleto» ben dopo la guerra. Per di più è tragicomico il fatto che i partigiani, quelli veri fra i monti, non conoscevano nemmeno una parola di Bella ciao. (ilGiornale.it)