Fmi: “L’Italia sia più ambiziosa sulla riduzione del debito”. Assist ad Unicredit nell’operazione Commerzbank
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Stoccatina del Fondo monetario internazionale al governo italiano. Il tema è quello, e sempre quello: il nostro debito pubblico, notoriamente elevato, superiore al 130% del Pil ed in aumento. “Invitiamo paesi come l’Italia ad essere un po’ più ambiziosi”, ha quindi affermati Helge Berger del dipartimento europeo del Fmi. “Il rapporto debito-pil dell’Italia è calato molto rispetto al picco del 2020, ma è vero che resta ancora molto alto e se guardate alle nostre stime andando avanti salirà leggermente ancora nei prossimi cinque anni”. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
Lo afferma il vice capo dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Helge Berger, nel corso della presentazione dell'outlook sull'Europa. ''Il deficit è ancora più alto di quanto dovrebbe essere'' rileva. (Adnkronos)
Il ministro dell'economia sbarca a Washington per i lavori del Fondo Monetario Internazionale con in tasca la manovra. Ad attenderlo una girandola di appuntamenti fra i quali il G20 e il G7, di cui l'Italia è presidente. (L'HuffPost)
Considerando il tatto con cui in genere il Fondo Monetario Internazionale esprime i suoi giudizi, e la coincidenza che il governo di Roma stava limando la manovra proprio mentre il ministro dell’Economia Giorgetti atterrava a Washington per i vertici annuali delle istituzioni finanziarie, il segnale la… (la Repubblica)
(dal nostro inviato Gerardo Graziola) (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 25 ott - Il giudizio del Fondo monetario sulla manovra del Governo non e' piaciuto al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. (Il Sole 24 ORE)
Leggi tutta la notizia Il debito in Italia ''è ancora molto alto''. (Virgilio)
«Invitiamo Paesi come l'Italia» che hanno un alto debito a «essere un po' più ambiziosi». «Il rapporto debito-pil dell'Italia è calato molto rispetto al picco del 2020, ma è vero che resta ancora molto alto e se guardate alle nostre stime andando avanti salirà leggermente ancora nei prossimi cinque anni». (La Stampa)