Abbattimento dei mufloni al Giglio, il Parco: "Specie aliena, invasiva e dannosa"

La Nazione INTERNO

«Dalla primavera a oggi ne abbiamo catturati 20 - spiega ancora Sammuri -: 10 sono stati trasferiti in un centro di recupero animali a Semproniano (Grosseto), e 10 in un'azienda agricola a Miemo, in provincia di Pisa

Per la prima volta il Parco quest'anno, con fondi del progetto Life, ha iniziato a catturare i mufloni, attività che proseguirà nei prossimi mesi affiancando gli abbattimenti.

In 25 anni di esistenza il parco dell'Arcipelago Toscano ha abbattuto 2100 mufloni tra Elba, Giglio e Capraia (La Nazione)

La notizia riportata su altre testate

Sono ancora in pieno svolgimento le attività 2021 all’Autodromo di Sardegna, l’impianto sportivo autentico fiore all’occhiello dell’isola che anche grazie alla favorevole posizione geografica continua a ospitare eventi e iniziative a due e quattro ruote, pure in autunno inoltrato. (Sardegna Reporter)

In Sardegna e in Corsica, dove l’abbattimento dei mufloni è vietato dal 1953, si parla di tracce risalenti a 7 mila anni fa“ All’isola del Giglio, in provincia di Grosseto, è partito un progetto finanziato dall’Unione Europea per eradicare piante e animali che modifichino la biodiversità. (L'Arno.it)

L’unica cosa che resta da fare è raggiungere l’Isola, ognuno, spontaneamente, personalmente, per riprenderci i boschi, la natura, i parchi, ormai invasi dal mondo venatorio e bloccare l’esecuzione. Dobbiamo agire tutti perché se le istituzioni vanno avanti in questo folle progetto di morte tutti noi abbiamo il dovere di mostrare il nostro sdegno. (Sardegna Reporter)

Tra queste ci sono endemismi che non si trovano al di fuori dell’arcipelago toscano. Tutte specie introdotte dall’uomo che hanno avuto la capacità di alterare l’habitat e soppiantare le specie originarie (Today)

L’illegittimo iter burocratico ha permesso di eludere le concentrazioni dei materiali inquinati, consentendo alla società che gestisce la discarica di conseguire un illecito guadagno economico. I carabinieri hanno eseguito anche perquisizioni negli uffici dei dirigenti provinciali che hanno rilascio le autorizzazioni. (LaPresse)

Il Parco, dunque, si metta una mano sulla coscienza e torni sui propri passi”. Siamo di fronte a una realtà preoccupante, disumana e assolutamente illogica, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche sulla vita e sul benessere di questi poveri animali, molto pacifici ma considerati dall’ente Parco una specie aliena e invasiva. (GiglioNews)