Moby Prince, Salvetti: "Dopo 30 anni siamo ancora a chiedere verità e giustizia. Ma non dimenticheremo mai"

LivornoToday INTERNO

A lui va un saluto affettuoso".

Non è uguale perché a distanza di 30 anni siamo ancora ad inseguire giustizia e verità, in mezzo a ricostruzioni approssimative o fantasiose che puntualmente escono nei giorni del ricordo".

Moby Prince, centoquaranta morti e nessun colpevole.

Un modo per dire ad alta voce e con passaggi estremamente significativi che tutti noi non abbiamo intenzione di dimenticare né ora né mai"

Loris in questo momento ci ascolta, con la sua tempra da combattente sta condividendo nel suo animo e nella sua mente le parole dette e le sensazioni provate in queste ore. (LivornoToday)

Ne parlano anche altri giornali

Lo dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando il trentesimo anniversario del disastro della Moby Prince. L’impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune”. (Riviera Oggi)

Questa circostanza gli fu fatta notare anche dai senatori in commissione e Valli rispose che “forse era stata sbobinata male” Io gli detti anche la mia giacca perché era bagnato e si lamentava, piagnucolava dicendo: ho camminato sui morti, son tutti morti, ho camminato sui morti, son tutti morti”. (Il Fatto Quotidiano)

Moby Prince: 140 vittime, 30 anni di ferite. Infine al Teatro Goldoni la consegna della Livornina d’oro, la massima onorificenza cittadina al vicepresidente dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” Nicola Rosetti. (QuiLivorno.it)

Mancherà chi, prima di tutti e più di tutti, si è speso perché emergesse la verità e fosse fatta giustizia sulla tragica notte del 10 aprile 1991, quando sul traghetto Moby Prince di casa Navarma persero la vita 140 persone tra cui sua sorella Liana, 29 anni, commessa della boutique a bordo nave. (LivornoToday)

Anche la nostra comunità è stata profondamente toccata da questa immane tragedia e ricerca senza soste la verità” Ormai non ci sono dubbi – commenta il sindaco di Riposto Enzo Caragliano -; purtroppo, per arrivarci, ci sono voluti trent’anni. (Gazzettinonline)

A trent'anni dalla più grande tragedia della marineria italiana, in cui 140 persone persero la vita, asfissiate e bruciate, nel rogo del traghetto Moby Prince a poche miglia dal porto di Livorno, anche Sergio Mattarella ha fatto sentire la sua voce: “Sulle responsabilità dell'incidente e sulle circostanze che l'hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce – sottolinea il capo dello Stato – e l'impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune”. (Il Manifesto)