Omicidio di Maati, l'operatrice che lavora con i ragazzi difficili: «Si sentono più forti con i coltelli addosso, nella violenza cercano emozioni perdute»

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Corriere Fiorentino INTERNO

«Hanno mangiato il senso della vita a molti ragazzi, che sembrano diventati animali nella giungla». Marta Del Bono è la responsabile, insieme al marito Stanislao Pecchioli, della comunità La Mammoletta all’isola d’Elba della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, dove arrivano ragazzi violenti, proprio come gli aggressori di Maati, vittima di un accoltellamento a Campi Bisenzio. Chi sono i ragazzi che accogliete nella vostra comunità? «Ragazzi che vivono momenti difficili, a volte legati alla violenza, a volte alle sostanze. (Corriere Fiorentino)

Ne parlano anche altri media

– Accerchiato da diverse persone, Maati Moubakir gridava: "Non sono stato io, non sono io, lasciatemi stare". Per l'omicidio del giovane, la procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare per tre giovani, tutti di Campi Bisenzio: Denis Mehmeti, 20 anni, Ismail Arouizi, 22, e Francesco Pratesi, 18 anni, uno dei più giovani del ''branco''. (LA NAZIONE)

«Non ho fatto niente, non sono io»: sono queste le ultime parole di Maati Moubakir che è stato ucciso la sera del 29 dicembre a 17 anni. (Corriere Fiorentino)

"Non ho fatto niente, non sono stato io". Queste le parole che Maati Moubakir ha urlato al branco che lo braccava prima di essere ucciso la sera del 29 dicembre a Campi Bisenzio mentre... (Virgilio)

Sua moglie resta in casa e lo implora di rientrare. «Per noi parlerà l’avvocato», dice la signora. (Corriere Fiorentino)

Le parole sono state registrate dalle telecamere del bus dove il 17enne di Certaldo ha provato a fuggire e sono state riportate dal Corriere Fiorentino. "Non ho fatto niente, non sono stato io". Sarebbero le parole che Maati Moubakir ha urlato ai suoi assassini prima di essere ucciso, la sera del 29 dicembre a Campi Bisenzio mentre tentava di prendere un bus. (gonews)

– Lo hanno sentito urlare e chiedere aiuto: “Non sono io, non ho fatto niente, non c’entro nulla, lasciatemi stare”. (LA NAZIONE)