Gino Cecchettin e i ragazzi che si ispirano a Turetta: «Mi fanno pena. Vorrei parlare con loro»

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il papa di Giulia commenta due recenti casi di cronaca, in cui giovani autori di violenze contro le fidanzate hanno detto di ispirarsi all'assasino di sua figlia Gino Cecchettin vorrebbe parlare con il giovane arrestato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, che aveva scritto «capisco Turetta», e un 19enne fermato a Venezia e che sui social diceva «Turetta è un modello da seguire», inneggiando quindi all'assassino di sua figlia Giulia. (Il Giornale di Vicenza)
Se ne è parlato anche su altri media
Ma le sue parole sono una lezione per i contradaioli, tanti e giovanissimi, che ascoltano quando racconta di aver “pianto tutte le lacrime di una vita”, descrivendo la morte di Giulia “uno tsunami che pensavo mi avrebbe annichilito”. (La Nazione)
Ogni tre giorni in Italia una donna muore per mano del compagno violento; in Lombardia due femminicidi in meno di un mese. Gino Cecchettin, con la fondazione che porta il nome della figlia, vorrebbe avviare progetti di formazione ed educazione ai sentimenti nelle scuole (RaiNews)
“Vorrei veramente un confronto con i giovani che scrivono W Turetta”. Lo ha ribadito pensando ai giovani che parlano di Filippo Turetta, l’assassino di sua figlia Giulia Cecchettin, come di un modello da seguire. (la Repubblica)

Come riporta Il Gazzettino, Cecchettin, che ha fortemente voluto la nascita della Fondazione Giulia Cecchettin, ha rilanciato la sua idea: combattere i femminicidi con la cultura, con la prevenzione, già dagli anni della scuola. (Tecnica della Scuola)
Un Film d’Animazione Italiano di Qualità La Produzione e il Talento Creativo (SofiaOggi.com)
Era stato per primo un 20enne ferrarese a farlo, dopo essere stato lasciato dalla fidanzata per le minacce e maltrattamenti. (Il Messaggero)