Quando Martina ha ucciso Elena non ha esitato: desiderio di vendetta più forte dell’amore materno

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Nelle prime ore Martina ha riferito che Elena era seccata dal fatto che il padre dormiva con una nuova compagna.

La donna che ha ammazzato sua figlia Elena del Pozzo.

Rinvenute soltanto tracce di sangue da riporto, chi indaga non ha dubbi sul fatto che Elena non sia stata uccisa nella sua abitazione

Anzi, ha ribadito di essere stata “una persona diversa”.

Elena era sua figlia, ma il desiderio di vendetta era ormai diventato più forte dell’amore materno. (Fanpage.it)

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E se un domani ci dovessero essere altre vittime come la nostra piccola Elena, sarà perché qualcuno avrà seminato nel campo di Dio la gramigna dell’ odio, della vendetta, della rabbia, della irrazionalità Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino. (Livesicilia.it)

Prima della Funzione Renna ha abbracciato i familiari di Elena e il padre Alessandro Del Pozzo in chiesa con la nuova compagna. Fuori dalla cattedrale la gente grida: «Vergogna, vergogna». Fuori dalla cattedrale di Catania dove si sono appena conclusi i funerali della piccola Elena Del Pozzo la gente grida il nome della vittima e anche «Vergogna vergogna» (leggo.it)

Ad accompagnare il feretro, in lacrime, il padre Alessandro, il nonno Giovanni, la zia Martina Vanessa e la nonna Rosaria Testa. A officiare il rito funebre è stato l'arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, che ha pregato appoggiando la mano sulla bara. (Sky Tg24 )

L'arcivescovo nell'omelia: «Tenete i bambini fuori dai vostri conflitti». «Tenete i bambini fuori dai vostri conflitti», dice nell'omelia l'arcivescovo. Non credo che la piccola Elena sarebbe d'accordo con quelle parole, come ogni bambino». (quotidianodipuglia.it)

Non credo che la piccola Elena sarebbe d'accordo con quelle parole, come ogni bambino». Quei precedenti. CATANIA Elena Del Pozzo, la madre: «Quando l'ho uccisa ero girata,. (ilgazzettino.it)

Davanti alla piccola bara bianca, con una foto di Elena, il prelato insiste nell’esortare i genitori a «non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. (La Sicilia)