Kazakistan, il delfino Tokayev usa le proteste per cancellare il 'padre della patria' Nazarbayev:…

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Nelle ultime ore Tokayev ha rilasciato dichiarazioni sempre più al vetriolo nei confronti dell’eredità del suo mentore politico caduto (almeno apparentemente) in disgrazia.

Dopo giorni di scontri, decine di manifestanti uccisi e almeno 8mila arresti, la calma sembra essere tornata in Kazakistan.

L’allontanamento, anche solo simbolico, di Tokayev da Nazarbayev – la cui famiglia ha sempre avuto un fortissimo controllo sulla sfera economica kazaca – è sicuramente un primo passo

La prima, coalizzatasi attorno alla figura dell’attuale presidente Kassym-Jomart Tokayev, salito al potere nel 2019 dopo le dimissioni a sorpresa di Nursultan Nazarbayev, “padre fondatore” del Paese mai veramente uscito di scena. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il rischio era particolarmente alto, dato che il Comitato di sicurezza nazionale del Kazakistan, un’agenzia chiave per l’antiterrorismo, non è riuscito a identificare in tempo una minaccia critica per la sicurezza nazionale. (l'Opinione Pubblica)

Il Times cita graziosamente uno dei funzionari affermando che «questa è una pagina del manuale russo. L’anonima fonte riferisce che non fornendo alcuna prova, il racconto americano«si apre alle accuse russe di fabbricare prove». (RENOVATIO 21)

Dunque perchè non provarci con il Kazakistan? (Sputnik Italia)

Partita dal malcontento popolare per l’aumento del prezzo del GPL, subito accontentato dalle concessioni del presidente Tokayev, ma che successivamente è apparso strumentalizzato al fine di fomentare tensioni all’interno del Paese. (Gente e Territorio)

Il ministero della Difesa bielorusso ha comunicato la fine della missione dell'esercito bielorusso in Kazakistan È prevedibile che il Kazakistan in futuro chiederà conto al Regno Unito dei suoi rapporti con l’ex satrapo. (Difesa Online)

“È possibile che alcuni di questi gruppi violenti fossero vicini all’ex presidente Nazarbayev”, ha così affidato ai media OpenDemocracy il difensore dei diritti umani Evgueni Jovtis. Il capo del servizio di sicurezza locale, un lealista di Nazarbayev, è stato licenziato e accusato di alto tradimento. (oggiurnal)