Prada acquisisce Versace per 1,2 miliardi: la Borsa reagisce, Donatella saluta il nuovo corso

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ECONOMIA

L’annuncio dell’accordo tra Prada e Versace, giovedì scorso, ha scosso il mondo della moda e della finanza, premiando in Borsa il gruppo milanese mentre Capri Holdings, cedente del marchio, ha visto scivolare le proprie azioni. Con Michael Kors e Jimmy Choo ancora in portafoglio, Capri dovrà fare i conti con un ridimensionamento, mentre Prada – nonostante qualche cautela degli analisti, come Equita, che ha rivisto al ribasso il target price – punta a consolidare la sua posizione nel lusso.

"Sono assolutamente lieta che Versace entri a far parte della famiglia Prada", ha scritto Donatella Versace sui social, chiudendo mesi di indiscrezioni. Un passaggio di proprietà che, sebbene atteso, segna una svolta epocale per il brand fondato da Gianni Versace, la cui eredità creativa è stata tenuta in vita dalla sorella dopo il tragico assassinio del 1997. "Gianni e io abbiamo sempre avuto ammirazione per Miuccia, Patrizio e la loro famiglia", ha aggiunto Donatella, pronta a ricoprire il nuovo ruolo di brand ambassador mentre il timone creativo passa a Dario Vitale.

Patrizio Bertelli, presidente di Prada, non ha nascosto le ragioni dell’operazione da 1,25 miliardi: "Volevamo quel brand per la sua storia e la sua identità". In un mercato globale segnato da tensioni economiche e instabilità geopolitiche, l’acquisizione rappresenta una scommessa ambiziosa, destinata a ridisegnare gli equilibri del lusso italiano. Un investimento che, al di là dei numeri, punta a unire due icone della moda sotto un’unica visione, quella di un gruppo familiare capace di guardare al futuro senza dimenticare le radici.