A Venezia arriva il «giovane Sorrentino»

Lo ha scritto da solo e rappresenta una svolta rispetto al cinema sorrentiniano che conosciamo, fatto di dimensione onirica e virtuosismi.

Fabietto (il bravo Filippo Scotti) è il giovane Sorrentino che studia al liceo classico, non ha amici ma la sua è una famiglia vitale e allegra in cui tutti si vogliono bene.

La vita scorre serena, si supera anche una grave crisi familiare, finché la disgrazia si abbatte senza preavviso sulla famiglia. (Vanity Fair.it)

Ne parlano anche altre fonti

Abbiamo incontrato a Napoli Paolo Sorrentino e Toni Servillo in occasione dell'anteprima nazionale di È stata la mano di Dio, nei cinema dal 24 novembre e su Netflix dal 15 dicembre. (Vanity Fair Italia)

Auto da fé in forma di racconto di formazione, «È stata la mano di Dio» sorprende con la ricchezza delle sue suggestioni, perché il racconto autobiografico (ormai tutti sanno che il film gira intorno alla tragica scomparsa dei genitori del regista Paolo Sorrentino al tempo dei suoi diciassette anni) è solo una delle possibili piste da percorrere. (Corriere della Sera)

Un successo oltre ogni aspettativa, con 3250 presenze registrare, 20 paesi UE rappresentati, 8 extraeuropei e l’intera penisola con istituzioni, enti e imprese provenienti da tutte le regioni del bel paese. (pesceinrete.com)

Il suo Fabietto è perfetto nella fragilità, nella sensibilità, nella crescita, nell’approccio verso il cambiamento che la vita gli propone. Ambientato nella Napoli della seconda metà degli anni ’80, È stata la mano di Dio è un racconto di formazione che ripercorre in forma autobiografica la vicenda personale di Paolo Sorrentino (Taxidrivers.it)

In sala domani, dopo la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia dove ha vinto il Leone d’argento, È stata la mano di Dio, il nuovo film di Sorrentino è divenuto subito l’evento della stagione cinematografica nazionale grazie all’attesa abilmente costruita dal marketing di Netflix, ma soprattutto all'aura che circonda il nome del regista le cui opere rispondono perfettamente alla funzione di «popolare». (Il Manifesto)

È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, atteso come la manna per rilanciare le presenze in sala, in calo dall'inizio di novembre, sarebbe dovuto uscire con 400 copie ma, per volontà della produzione Netflix, improvvisamente il numero è stato ridotto a 250. (La Repubblica)