Gli effetti del decreto sull'accoglienza: bar e ristoranti contenti, gli alberghi meno

Italia a Tavola SALUTE

Serena la considerazione di Assoturismo: «Il Green Pass obbligatorio in albergo - osserva Luca Bianca, presidente di Assoturismo - era una misura attesa.

Più in generale però, se pure le chiusure scongiurate ci fanno tirare un sospiro di sollievo, resta un quadro drammatico per il settore turismo e in particolare per le aziende alberghiere».

«Il super green pass?

Con il decreto Super green pass sono state scongiurate le chiusure ma aldilà di alcune criticità del provvedimento, resta un quadro complessivo davvero difficile per gli alberghi italiani. (Italia a Tavola)

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Fare adesso questa comunicazione quando la gente ha già prenotato per le vacanze di Natale penso che crei confusione. Mettere oggi il green pass per turisti italiani e stranieri mi sembra un’azione che il governo mette in atto per convincere tutti a vaccinarsi più che per una questione sanitaria. (agenzia giornalistica opinione)

Ma anche in ristoranti, bar e mezzi del trasporto pubblico locale attraverso controlli a sorpresa, a chiamata o a campione. In un noto e frequentato locale di Roma «il cameriere, per far prima, non mi ha controllato il green pass. (Italia a Tavola)

Metà mondo che si è vaccinato con vaccini cinesi e russi l’Italia non lo riconosce. Il presidente di Federalberghi Roma e vicepresidente vicario di Federalberghi, Giuseppe Roscioli, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus per parlare delle possibili criticità legate all’introduzione del Green Pass anche nel settore alberghiero. (Secolo Trentino)

Cosa è il Super Green Pass? Uno, rafforzato, il cosiddetto Super Green Pass viene rilasciato alle persone vaccinate o guarite; un altro, base, viene rilasciato a chi si sottopone a tampone molecolare o antigenico (La Repubblica)

Per Asshotel-Confesercenti inoltre, ora però, sarebbe "opportuna una revisione del rigido sistema dei protocolli di somministrazione, concepito nel maggio 2020, quando non c’era ancora né vaccino né certificazione verde” afferma Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel. (Adnkronos)

Una signora si schiera a favore di questa scelta: "Sono molto d'accordo, io mi sono già prenoatta per la terza dose. Mi sembra un po' troppo un paciugo. (Telenord.it)