Il rito ammuffito del David di Donatello mentre il cinema italiano boccheggia: c’è un deficit di trasparenza

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Ancora una volta, la casta del cinema nostrano rimette in scena sé stessa, approfittando di una manifestazione che ha la benedizione rituale del Presidente della Repubblica Ancora una volta, la casta del cinema italiano rimette in scena sé stessa, approfittando di una manifestazione che strumentalizza la benedizione rituale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per riaffermare le proprie ragioni ed il proprio potere, ovvero la vocazione conservatrice, l’incapacità di vedere la realtà vera del sistema culturale-economico, e soprattutto l’indisponibilità a mettersi in discussione… Tra riti polverosi (questa mattina al Quirinale) e operazioni spettacolari mal riuscite (questa sera la diretta di Rai1, dalle 21:40), si celebra il 70° anno del “David di Donatello”, il massimo premio del cinema italico, che rinnova red carpet e lustrini e tacchi a spillo, ma ripropone la solita passerella di sempre, ospitata nel “leggendario” Studio 5 dei teatri (per il resto vuoti) di Cinecittà (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
Sul red carpet di Cinecittà, due delle icone più influenti di Hollywood, Timothée Chalamet e Kylie Jenner, hanno fatto il loro debutto ufficiale come coppia, attirando l’attenzione della stampa accorsa per l’evento. (SofiaOggi.com)
“Meno male che c’è il presidente Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro”. (la Repubblica)
“Meno male che c’è il presidente Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro”. Così Elio Germano, commentando le dichiarazioni del ministro Giuli in occasione della cerimonia di presentazione dei David di Donatello 2025 al Quirinale: “Non voglio esprimere la mia opinione personale, vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria”, aggiunge l’attore, secondo cui “il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura”. (La Stampa)

– Il cinema è importante per l’identità culturale del paese, la cultura “è alleato della libertà dei singoli e della comunità”. Sergio Mattarella ospita come ogni anno al Quirinale la presentazione delle candidature ai David di Donatello ed è l’occasione per ribadire l’importanza dell’industria cinematografica e la necessità che le istituzioni la sostengano soprattutto in un periodo in cui vive un momento di difficoltà e necessita di norme chiare per “evitare che si raffreddi l’interesse di produzioni estere, tornate nei nostri studi perché hanno visto nell’Italia un grande polo del cinema europeo”. (Askanews)
Geppi Cucciari senza freni alla tradizionale presentazione dei candidati ai David di Donatello al Quirinale. Così il Quirinale diventa “Pala Sergio”, “un tempo usato dai savoia come Airbnb”: “Oggi c’è qui il nostro presidente è a un passo dall’usucapione, ha stipulato suo malgrado un 7+7”. (Il Fatto Quotidiano)
«Geppi Cucciari esclusa dai David di Donatello per decisioni politiche». La notizia arriva anche nei palazzi della politica, con il M5s che attacca il ministro Sangiuliano, lasciando intendere che dietro questa scelta ci sia proprio lui, e con il titolare della Cultura che smentisce e minaccia querele. (La Nuova Sardegna)