Dall’arresto alla scarcerazione, l’intrigo Sala-Abedini. Tutte le tappe

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la Repubblica INTERNO

Dopo quasi venti giorni di prigionia nel carcere di Evin in Iran, l’8 gennaio la giornalista italiana Cecilia Sala torna a casa. La 29enne si trovava in Iran per indagare sulla condizione delle donne nel Paese, quando è stata arrestata per non aver rispettato le leggi locali, così viene riferito dalle autorità di Teheran. L'ipotesi però più probabile, sin da subito, è quella di una ritorsione dopo l'arresto dell'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, informatico 38enne bloccato il 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa dalla Digos su richiesta degli Stati Uniti che ne vogliono l'estradizione. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si diceva che sono gli israeliani che stanno distruggendo i depositi di armi di Assad, ma un deposito di armi la cui esplosione si avverte a 800 kilometri di distanza non sta né in cielo né in terra. (Il Giornale d'Italia)

La liberazione di Cecilia Sala da una prigione iraniana dove era stata rinchiusa senza alcun apparente fondato motivo - se si esclude il fatto che un ingegnere della stessa nazionalità del sequestrante (forse una spia e con documenti scottanti al seguito) era stato tratto in arresto in Italia tre giorni prima - è stato un fatto straordinario, una nobile vittoria italiana, ma non solo, per alcuni motivi che sarà meglio ricordare. (ROMA on line)

Il sindaco di Massa invece commenta la vicenda con un post davvero imbarazzante che accosta la vicenda di Cecilia a quella dei due maro’ detenuti in India rinfacciando alla giornalista dei vecchi tweet sul tema”. (La Voce Apuana)

E la cassa di bitter portata giovedì dal direttore del Foglio, Claudio Cerasa, è servita sicuramente per festeggiare tutti insieme la fine dell’incubo e mettersi alle spalle il ricordo della prigione di Evin. (Corriere della Sera)

Non possiamo in effetti non essere soddisfatti di questa notizia, che riguarda una nostra connazionale rientrata in patria sana e salva dopo la peripezia carceraria in Iran. Era nelle carceri iraniane fin dal 19 dicembre del 2024. (Radio Radio)

Tra i molteplici e variegati punti di vista e le differenti ricostruzioni circolate sugli organi di stampa in queste ultime ore, ce n’è una in particolare che ha veramente del grottesco, che lascerebbe allibito qualunque osservatore dotato di un minimo di buonsenso e di razionalità. (Nicola Porro)