Il caso Almasri? È solo uno show

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Egregio dottor Feltri, non è un segreto la ruggine tra Mantovano e Lo Voi a proposito dei viaggi Roma-Palermo-Roma. Di certo, facendo peccato, non sfugge il coinvolgimento di Mantovano nell'«affaire Almasri»: che ci sia di mezzo il volo di Stato? E allora mi chiedo e Le chiedo: se per ipotesi l'Italia avesse dato esecuzione al mandato di cattura della CPI, con quale mezzo il soggetto avrebbe dovuto essere condotto a Bruxelles? Treno, taxi, pullman? O volo di Stato? Grazie. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La scelta del governo italiano di riportare frettolosamente in patria, con un aereo dei servizi di sicurezza, il generale libico Osama Elmasry Njeem Habish detto Almasri, accusato di crimini di guerra e violazione dei diritti umani dalla Corte penale internazionale dell’Aia, ha riaperto antiche discussioni, difficili in effetti da risolvere, sul rapporto tra giusto e utile, sulla tensione esistente tra diritto e politica, sui contrasti che possono insorgere tra coscienza individuale e moralità collettiva. (ilmessaggero.it)
Se una storia di ricatti c’è, comincia in un fine settimana di giugno 2017. Fallito dopo le primavere arabe e la fine cruenta di Gheddafi, lo Stato nordafricano è diviso in fazioni: di qua il debole premier Al Sarraj, imposto dalla comunità internazionale, di là l’ambiguo generale Haftar, sostenuto da russi, francesi ed egiziani; in mezzo una specie di Aruba delle migrazioni che gestisce un prezioso business internazionale: il traffico di carne umana. (Corriere della Sera)
Il picco di sbarchi fatto registrare nei giorni immediatamente successivi all’arresto e alla liberazione del criminale di guerra libico Osama Njeem Almasri da alcuni è stato interpretato come una ritorsione delle sue milizie salafite. (il Giornale)

Il Pd lancia gli anatemi al governo sul caso Almasri e ed è partita per la tangente di una crociata che demonizza chiunque osi focalizzare il problema vero: ossia l'interesse nazionale e realpolitik in casi - come questo- di gravi casi di sicurezza nazionale. (Secolo d'Italia)
A dirlo a proposito della vicenda Almasri è anche un esponente (Secolo d'Italia)
Anche Nicola Latorre sta col governo sul caso Almasri. L’ex senatore, per quattro legislature in quota al Partito Democratico, è stato il braccio destro di D’Alema e Minniti e si è occupato di difesa e sicurezza internazionale. (Liberoquotidiano.it)