Rassegna stampa Diva Futura
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Ossessione porno anni ottanta, il sogno infranto di Riccardo Schicchi di Alberto Piccinini Il Manifesto La sensazione è che questo Diva Futura, presentato ieri in concorso, non sappia bene dove andare. E, nel raccontare la saga della nostra factory porno di ispirazione pannelliana e estetica felliniana che rivoluzionò il cinema per adulti in Italia conquistando spazio nello spettacolo e persino nella politica, la regista Giulia Louise Steigerwalt non riesca a liberarsi dalla trappola più superficiale e da gioco social, quella di valutare a ogni inquadratura la somiglianza delle sue giovani attrici Denise Capezza, Lijdia Kordic, Tesa Litvan con le dee Moana e Ilona rispettivamente, e con Eva Henger che del regista-manager Schicchi fu anche moglie e gli fu vicina fino alla morte prematura. (MYmovies.it)
La notizia riportata su altre testate
Molto umano e poco divino, amorale mai immorale, Riccardo Schicchi, regista, fotografo e imprenditore classe 1953, ha avuto nella vita due muse, Ilona Staller e Moana Pozzi e un solo grande amore, Eva Hengher (si chiamavano vicendevolmente Orsa e Orso). (Nocturno)
Pietro Castellitto è Riccardo Schicchi in un film in cui la prima mezz'ora ha una certa grazia nel descrivere l'universo del re del porno italiano con tono volutamente naïf. (Corriere della Sera)
Interpetato da Pietro Castellitto – già lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia con Enea, di cui era regista e protagonista – e dall’attrice Barbara Ronchi – quest’anno presente a Venezia anche con il film Familia di Francesco Costabile – il lungometraggio diretto da Giulia Louise Steigerwalt è innegabilmente curioso. (Artribune)
Diva Futura ripercorre l’apertura, il mito e la chiusura della celebre agenzia Diva Futura, delle sue “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre, che tra gli anni Ottanta e Novanta divennero dive di fama mondiale ed entrarono nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in Vhs. (MOW)
Mi sono rivista, Tesa Litvan è bravissima. «Riccardo Schicchi sarebbe impazzito di gioia. (Corriere TV)
All'inizio ha i toni scanzonati di chi viene catapultato per la prima volta in un mondo sorprendente e disinibito come quello della prima agenzia italiana di attrici porno che si chiamava Diva futura e che è il titolo del nuovo film di Giulia Louise Steigerwalt, uno dei cinque italiani in concorso alla 81esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. (il Giornale)