Usa: migranti non libici rischiano la deportazione in Libia
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Alcuni migranti detenuti negli Stati Uniti sono stati informati dalle autorità che potrebbero essere deportati in Libia, un paese da cui non provengono e noto per gravi violazioni dei diritti umani. A lanciare l’allarme sono stati gli avvocati degli stessi migranti, che hanno chiesto l’intervento di un giudice federale per bloccare le deportazioni. Tra i migranti coinvolti ci sono cittadini di Vietnam, Laos e Filippine (Primaonline)
Su altre fonti
Un giudice federale statunitense ha lanciato ieri un severo monito all’amministrazione Trump, ordinando lo stop immediato a qualsiasi deportazione di migranti verso la Libia, l’Arabia Saudita o altri Paesi terzi non d’origine, senza adeguato rispetto del diritto al giusto processo. (Rivista Africa)
L’Amministrazione Trump infatti ha deciso di dare un’accelerazione al programma di deportazione coinvolgendo diversi Paesi stranieri. La decisione di deportare persone arrestate negli Usa ha suscitato critiche per le… (La Stampa)
Non sarebbe una novità, anche perché Trump ha dichiarato di voler replicare il modello già sperimentato in El Salvador. (Tiscali Notizie)

La misura rappresenterebbe un'ulteriore stretta nella linea dura adottata dalla Casa Bianca in tema di immigrazione, nonostante le precedenti condanne di Washington sulle gravi violazioni dei diritti umani nei centri di detenzione libici. (il Giornale)
È la Libia: proprio qui Donald Trump ha deciso di trasferire a bordo di un aereo militare americano un gruppo di migranti e il volo potrebbe già partire nelle prossime ore. Migranti deportati dagli Stati Uniti a un paese devastato da quasi 15 anni di guerra civile, dove le organizzazioni umanitarie da anni denunciano le condizioni “orribili” dei centri di detenzione. (Il Fatto Quotidiano)
L'indiscrezione del quotidiano americano sul programma di deportazioni del presidente statunitense (lapresse.it)