Enzo Bianchi lascia Bose. La resa e il dolore dei suoi: «È un esilio»

Corriere della Sera INTERNO

Qualche giorno prima, fratel Enzo aveva scritto in un tweet una frase neppure troppo sibillina, che lasciava capire come ormai ogni ponte fosse stato bruciato

Il giorno seguente, con un comunicato anch’esso di inedita durezza, la «sua» Comunità prende atto «con profonda amarezza» del fatto che fratel Enzo non è ancora partito.

Fratel Enzo Bianchi sta lasciando l’eremo nel quale ha trascorso gli ultimi mesi, a poche decine di metri dalla sua creatura, la comunità che aveva fondato nel 1963, eppure mai così lontano, sempre più lontano. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Nelle ultime settimane in particolare abbiamo letto articoli, anche di intellettuali famosi, scopertamente finalizzati a denigrare la intera comunità monastica, «incolpevole"»delle responsabilità che si intendevano denunciare. (Avvenire)

di: Marcello Neri. Secondo un articolo pubblicato dal Corriere della Sera Enzo Bianchi sarebbe in procinto di lasciare Bose – come concordato da lui stesso con il visitatore nominato dalla Santa Sede e con la comunità. (SettimanaNews)

Sono suggerimenti assai saggi, peccato che chi dal 2017 guida la comunità di Bose li abbia del tutto ignorati. Papa Francesco ha denunciato frequentemente questo pericolo nei suoi interventi sul tema della vita religiosa. (Farodiroma)

ED ECCO COME E’ FINITO L’ESPERIMENTO della comunità di Bose: con il fitto volo di stracci, veleni, colpi bassi, disubbidienze, commissariamenti, scandali pubblici, dure reprimende, divisioni interne. Oppure, vale la pena ricordare quando, intervistato dal diversamente cristiano Gad Lerner, Bianchi dichiarò: «Gesù è nato uomo, completamente uomo. (Imola Oggi)

Larini passa poi “dal silenzio della chiesa a quello, solo presunto, dei fratelli e delle sorelle di Bose. Volendo rispondere in maniera radicale, con toni analoghi, mi verrebbe da dire – afferma Larini – : ‘Se così è, muoia pure la vita monastica, e viva il Vangelo!’”. (Farodiroma)

Nel caso di Bose, non è mai stato in dubbio che l’autorità competente per Enzo Bianchi fosse la Chiesa cattolica e il Papa. Quella scatenata dalle dimissioni di Enzo Bianchi non è la prima crisi nella storia di Bose. (Avvenire)