Caso Almasri e migranti: l’Europa e l’Italia tornino dalla parte giusta della Storia

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L’indebito rilascio del presunto torturatore e stupratore di bambini libico Al Masri tiene banco nella politica italiana: mentre la nostra Giorgia si esibisce penosamente nella caricatura di Mussolini (molti nemici, molto onore), annunciando di essere “invisa a molti” e denunciando, in compagnia dei suoi accoliti, l’ennesimo “complotto giudiziario” contro il suo governo, sarà opportuno tentare di situare in un contesto più ampio le relative vicende. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
Questa la domanda che l'ex giudice della corte penale internazionale Cuno Tarfusser ha rivolto ai presenti durante la trasmissione Piazzapulita, in seguito alla liberazione del capo della polizia libica Osama Almasri su cui (Secolo d'Italia)
Che fare, dando per scontato che non sarà la presidente del Consiglio a intervenire sul caso Almasri? Più di un partito proponeva l’Aventino, ma la decisione non è stata presa perché un pezzo delle opposizioni ritiene sia controproducente abbandonare la scena lasciandola a Meloni. (Corriere della Sera)
A nessuno sfugge quanto gravi siano le accuse e le testimonianze, né l’ampiezza degli affari del capomilizia in questione. La grande realpolitik degradata ad impunità per i seviziatori. (il manifesto)

Roma, 1 feb. (Agenzia askanews)
Se il governo proprio non voleva far processare il torturatore libico Almasri alla Corte dell’Aia per qualche oscura ragione di Stato (oscura si fa per dire), avrebbe sempre potuto salvare la faccia affidando l’ingrato compito alla giustizia italiana. (Il Fatto Quotidiano)
BRUXELLES. (La Stampa)