La Fed non taglia i tassi. Bessent apre a Pechino

La Fed non taglia i tassi. Bessent apre a Pechino
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il Giornale ESTERI

«Se i dazi commerciali verranno mantenuti ai livelli attuali, è probabile che sul breve termine abbiano un effetto frenante sulla crescita economica e rialzista sull'inflazione». È questo il passaggio chiave della conferenza stampa di Jerome Powell (in foto), che ieri ha confermato i tassi sui Fed Funds al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva, all'unanimità. Parole che rivelano come l'attenzione della Federal Reserve si stia spostando sempre più dal solo fronte interno a quello geopolitico, dove si gioca la partita più delicata: la relazione con Pechino (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro dell'economia Guy Parmelin. Keystone-SDA Keystone-ATS (tvsvizzera.it)

Più in dettaglio, la Cina è uno dei paesi che ha subito più pesantemente la folle scelta del residente nella Casa Bianca; infatti, Washington ha previsto per Pechino ulteriori dazi al 34%, che considerando il precedente 20% applicato prima del famoso annuncio in cui il presidente elencava le imposte per ogni paese, fa arrivare al 54% i tributi che le imprese statunitensi dovranno pagare per importare merce cinese. (Il Sole 24 ORE)

"No", ha risposto in modo secco il capo della Casa Bianca, rispondendo nello Studio Ovale a una domanda dei giornalisti. Nonostante la fermezza di Trump sulle sue posizioni, sabato e domenica prossima Stati Uniti e Cina tenteranno di dialogare in Svizzera. (Adnkronos)

«La Svizzera e gli Stati uniti vogliono accelerare il processo sui dazi»

Nel giorno della decisione della Federal Reserve, e all'indomani di una seduta fiacca con la turbolenta elezione del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, i mercati del Vecchio continente partono deboli. (la Repubblica)

La Svizzera e gli Stati Uniti hanno intenzione di accelerare il processo in corso per giungere a un'intesa sui dazi. (Corriere del Ticino)