Mafia a Marsala, imputato lamenta sintomi post Covid: “Non voglio morire in carcere”

Giornale di Sicilia INTERNO

Non voglio morire in carcere".

"Sto male, da giorni ho la febbre, ho i linfonodi ingrossati, ma non ho ricevuto cure mediche adeguate.

Qualche tempo addietro, Bono aveva contratto il Covid, ma poi era guarito.

Un blitz del 19 aprile 2018 che ha visto coinvolti presunti mafiosi e fiancheggiatori di Cosa Nostra nel Belicino.

Per Marco Buffa, di Petrosino, a seguito di nuove contestazioni della Dda, la difesa ha recentemente chiesto e ottenuto il rito abbreviato

(Giornale di Sicilia)

La notizia riportata su altri giornali

Proprio a quest'ultima operazione del gennaio scorso si ricollega il blitz odierno che ruota attorno alla figura di Giulio Caporrimo. Quest'ultimo, tornato in libertà nel maggio del 2019, per volontà del boss Calogero Lo Piccolo trovò al vertice del mandamento un nuovo capo, Francesco Palumeri. (La Repubblica)

Anzi io le chiedo scusa - dice all'indagato - se lei è venuto qua per per me, però io dico e Di Fede: "Me li ha portati". (PalermoToday)

‘Non ti permettere – aggiungeva Di Fede tre anni fa – Io mai gliel’ho mandato mio figlio a queste cose’. “’Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino’, diceva Maurizio Di Fede alla mamma di una bambina di sette anni. (Livesicilia.it)

Il Boss contro Falcone e Borsellino: “Cornuti”. “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino Leandro ne è infatti nipote in linea diretta mentre Giuseppe è figlio di Salvatore greco, detto “Il senatore”, fratello di Michele. (In Terris)

I rapporti coi boss d'America. I boss del mandamento di Ciaculli, finiti oggi in cella, avevano, inoltre, costanti rapporti con cosa nostra americana La famiglia Greco al comando. Il blitz di oggi dimostra come il comando del mandamento di Ciaculli sia rimasto nelle mani della storica famiglia dei Greco. (Giornale di Sicilia)

Dunque, dice l’aspirante pentito, sarebbe potuto passare anch’egli con la macchina a Capaci nel momento in cui l’autostrada saltava in aria Particolari che riguardano le modalità e la posizione degli esecutori materiali che fecero saltare in aria la Fiat 126 imbottita di tritolo e parcheggiata sotto l’abitazione della madre al magistrato in via D’Amelio, a Palermo. (Live Sicilia)