Gaza, Starmer: ai palestinesi deve essere permesso di tornare a casa

Gaza, Starmer: ai palestinesi deve essere permesso di tornare a casa
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Gaza, Starmer: ai palestinesi deve essere permesso di tornare a casa Londra, 5 feb. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che ai palestinesi deve essere permesso di tornare a casa e ricostruire e ha invocato la "soluzione dei due Stati", durante la sessione settimanale del Question Time al primo ministro, all'indomani delle parole del presidente statunitense Donald Trump, che ha proposto che gli Usa prendano il controllo della Striscia di Gaza e reinsedino i suoi oltre due milioni di abitanti in Egitto o in Giordania (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre testate

“Benjamin Netanyahu è un grande leader di Israele e ha fatto un ottimo lavoro. I legami tra Usa e Israele sono indistruttibili”. Così il Presidente Usa Donald Trump, durante la conferenza stampa congiunta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Il Sole 24 ORE)

Trasformare Gaza nella Riviera del Medio Oriente? "E' un'idea completamente nuova, molto difficile da realizzare, ma non irreale". (Adnkronos)

La proposta, della quale al momento non si conoscono i particolari, sconvolgerebbe decenni di politica americana in Medio Oriente. La trovata di Donald Trump di inviare i soldati Usa a bonificare e gestire la Striscia di Gaza con il contestuale spostamento dei suoi abitanti verso altri paesi dell’area ha sollevato un coro di no. (Il Fatto Quotidiano)

Piano di Trump per Gaza, esulta l’ultradestra. Ben Gvir: “Se Bibi lo attua torno nel governo”. Smotrich: “E’ la vera risposta al 7 ottobre”

"Ha un'idea diversa e penso che valga la pena prestargli attenzione" Milano, 5 feb. La sta esplorando con la sua gente, con il suo staff. (ilmattino.it)

Politico scrive che l’idea del presidente suscita indignazione nei Paesi arabi e in capitali europee “chiave” – si riferisce soprattutto a Londra, Parigi, Berlino e Madrid – ed è ritenuto “pericoloso”: rischia di compromettere pure la tregua in atto, non solo le prospettive (già tenui) di una pace duratura. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

Oltre ogni più rosea previsione. (Il Fatto Quotidiano)