«Viva la resistenza merde!». L'urlo del residente davanti a una commemorazione per Acca Larenzia, identificato
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Abita in zona. Gli agenti in borghese gli hanno chiesto i documenti durante l'evento per i saluti istituzionali. «Invece di arrestare i manifestanti per apologia di fascismo, che è anticostituzionale, fanno i controlli a chi si appella alla costituzione. Questa è l'Italia», ha dichiarato «Viva la rivoluzione italiana, viva la resistenza. Merde». Queste le parole pronunciate da un passante mentre era in corso una delle commemorazioni per Acca Larenzia, dove furono tre giovani del Fronte della Gioventù tra il 7 gennaio e l’8 gennaio 1978 da terroristi dell’estrema sinistra (Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta) e da un agente delle forze dell’ordine (Stefano Recchioni). (Open)
Se ne è parlato anche su altre testate
"Le polemiche ogni anno sono vergognose. Qui parliamo di un giorno in cui c'erano che giorni che furono trattati come carne da macello e che ancora non trovano verita'. Le polemiche senza una parola dedicata al ricordo la trovo una cosa brutta. (La Stampa)
Giorgia Meloni è stata alla commemorazione in passato, oggi sul posto c'era il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. (la Repubblica)
"Invece di arrestare i manifestanti per apologia di fascismo identificano chi si appella alla Costituzione", ha poi spiegato. "Viva la Resistenza, merde": lo ha urlato un passante durante la manifestazione in memoria dei due militanti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi il 7 gennaio del 1978 davanti alla sede del Msi in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano a Roma. (Repubblica Roma)
Acca Larentia, delegazione FdI con Rampelli e Mollicone per la commemorazione istituzionale 07 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)
Il presidente della regione Lazio Francesco Rocca ha presenziato alla cerimonia per l'anniversario della strage di Acca Larenzia, ma con tono accigliato. «Sono qui per i morti, i morti sono al centro - ha dichiarato a margine - il folklore non mi riguarda» dice riferendosi ai saluti romani e ai "presente" che ogni hanno condiscono l'anniversario di polemiche. (Corriere TV)
Uccisi i primi due da un commando dell’estrema sinistra, il terzo da un agente delle forze dell’ordine. Tutti in attesa spasmodica della commemorazione della strage di 47 anni fa nella quale vennero lasciati sul selciato senza vita tre giovanissimi militanti del Fronte della Gioventù: Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni. (Secolo d'Italia)