Covid-19, fondamentali le cure a domicilio: ridotto dell'80% il numero di pazienti ospedalizzati

Valseriana News SALUTE

Il tempo medio per la risoluzione dei sintomi principali è stato di 18 giorni per i pazienti trattati secondo le nuove raccomandazioni, mentre è stato di 14 giorni nel gruppo di controllo.

Nei primi 2-3 giorni, infatti, il Covid-19 è in fase di incubazione: la persona non presenta ancora sintomi.

Analogamente, nello studio di Suter e Remuzzi, sui 90 pazienti Covid-19 trattati a casa con le terapie raccomandate solo 2 hanno avuto necessità di ricovero in ospedale, contro i 13 ricoverati tra i 90 pazienti del gruppo di controllo che hanno seguito altre terapie

I risultati hanno dimostrato che nel primo campione con il trattamento cortisonico i ricoveri ospedalieri sono stati 2 contro gli 11 del secondo gruppo. (Valseriana News)

Su altri giornali

Lo studio è stato elaborato dall’Istituto Mario Negri e condotto in collaborazione con un gruppo di medici di base di Varese e di Teramo. I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) sarebbero quelli più indicati nelle prime fasi della malattia. (L'Eco di Bergamo)

Professore, cosa pensa delle recenti discussioni legate alla somministrazione del vaccino AstraZeneca ai giovani? Per le donne giovani che infettandosi rischiano poco o nulla, bisogna essere molto prudenti (BergamoNews.it)

È il medico di famiglia che deve prendere queste decisioni, giudicando di volta in volta quale sia il farmaco più adatto» Il Campione esaminato. (ilmessaggero.it)

Strategico il trattamento precoce al domicilio. I risultati sono comparabili a quelli riportati dal Lancet su un farmaco cortisonico comunemente usato per l’asma che si somministra per inalazione. (Quotidiano Sanità)

Nei primi 2-3 giorni, infatti, il Covid-19 è in fase di incubazione: la persona non presenta ancora sintomi. Secondo lo studio, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono probabilmente quelli più indicati nelle prime fasi della malattia. (BergamoNews.it)

Il prof, Giuseppe Remuzzi, Il direttore dell’Istituto Mario Negri: “E’ vero che i bambini si infettano però solito non si ammalano, da noi, perché il problema è molto complesso. Per esempio è stato fatto uno studio molto bello: nel South Dakota hanno studiato 90. (Imola Oggi)