Mika conduce i David di Donatello, la morte della mamma, il compagno Andy e la dislessia: «Non sapevo né leggere, né scrivere, così ho iniziato a cantare»

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Mika ed Elena Sofia Ricci conducono insieme la 70esima edizione dei David di Donatello, il celebre riconoscimento che premia attori, registi e tutte le figure professionali - in onda su Rai 1 - che appartengono al mondo del cinema italiano. Il cantante e conduttore è prontissimo a salire sul palco del Teatro 5 di Cinecittà a Roma. Il cane più bello del mondo è toscano e si chiama Mika (come il cantante). (Leggo.it)
Ne parlano anche altre testate
Non era facile immaginare come una popstar internazionale e come un'attrice di lungo corso che ha polverizzato con le sue fiction qualsiasi record di ascolti se la sarebbero cavata alla conduzione di una cerimonia di premiazione, ma Mika ed Elena Sofia Ricci sono riusciti a stupirci per la loro estrema naturalezza. (Vanity Fair Italia)
Mika conduce oggi la serata di premiazione della 70ª edizione dei David di Donatello, insieme a Elena Sofia Ricci. Una coppia inedita che raccoglie il testimone da Carlo Conti, che dopo sette anni ha deciso di non condurre l'evento. (Adnkronos)
Presentato in anteprima sulla televisione greca nel 2017, Andi è stato il suo primo lungometraggio documentario e ha affrontato i temi dell'identità e della migrazione attraverso gli occhi dell'attore Nikos Gelia, individuo di una generazione di albanesi trasferitisi in Grecia dopo il crollo del regime di Hoxha. (Corriere dell’Umbria)

Artista eclettico, cittadino del mondo, trasformista dei passaporti (madre libanese, padre americano, cresciuto tra Parigi e Londra), Mika torna in Italia per 4 concerti a luglio (Umbria Jazz, No Borders, Este Music Festival, Anfiteatro del Vittoriale), ma prima conduce la serata di premiazione dei David di Donatello (Rai1, mercoledì 7 maggio): «Sono un grande fan del cinema, del potere di un cinema che sa essere leggero, poetico, politico, che sa dialogare con il mondo. (Corriere della Sera)
«Poi sono tornato a scuola, però sapevo che avevo un’altra vita, avevo altre vite. E andavo anche tanto al parco, ero ossessionato con il parco e con le anatre; giocavo con le anatre. (Vanity Fair Italia)
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