Erdogan carica la Turchia: «Maestro Senol, figli miei, Allah vi benedica»

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«Sono molto emozionato.

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, scrive alla nazionale di Gunes prima dell’esordio contro l’Italia. Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, scrive alla nazionale di Gunes a poche ore dall’esordio a Euro2020 contro l’Italia.

Maesto Senol figli miei… qualunque sarà il risultato, sappiate che vi amiamo tutti molto.

Oggi i nostri ragazzi scendono in campo per Euro 2020. (Lazio News 24)

Se ne è parlato anche su altri media

Ecco i primi avversari dell'Italia a Euro 2020. (Sport Mediaset)

Per guardarla dovete collegarvi al canale YouTube di una persona che si chiama Sedat Peker, che di questa serie è ideatore, regista e unico protagonista. E soprattuto come l’attuale potentissimo ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu, uno dei potenziali successori di Erdogan, che Peker accusa di abuso di potere e corruzione (Fanpage.it)

Tra le vittime Selmar Bozkir, qualificato dai turchi come un importante leader del Pkk e uno dei dirigenti del campo. Un gruppo numeroso di quei rifugiati ha cambiato accampamento nove volte, prima di stabilirsi a Makhmour, distante 180 chilometri dalla frontiera. (L'Espresso)

Neppure a Erdogan, che non a caso ha spronato così la nazionale turca: “Gunes, figli miei, vi amiamo e siamo tutti al vostro fianco”. Più meramente Erdogan sa che stasera quei “figli” rappresenteranno una nazione, piaccia o non piaccia. (Il Primato Nazionale)

La Repubblica si chiede che effetto farà ad Erdogan vedere i suoi giocatori agli "ordini" di una donna. Il presidente turco lo scorso 7 aprile lasciò da sola, in piedi prima e poi su un sofà, Ursula von der Leyen, lasciandola ad assistere all'incontro tra maschi con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. (ilGiornale.it)

Chissà che effetto farà a Erdogan vedere i suoi giocatori prendere ordini da una donna. Ad Arda Turan è valsa il ritorno in patria - proprio al Basaksehir, poi al Galatasaray - dopo la disastrosa esperienza col Barcellona. (La Repubblica)