Afghanistan, oggi il G20 straordinario presieduto da Draghi: sul tavolo la crisi umanitaria

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L'allarme di Borrell: "Un milione di bambini rischia di morire". Alle 13 prende il via il G20 straordinario dedicato all’Afghanistan dopo la presa del potere nel paese dei talebani.

Alla vigilia del G20 l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, ha lanciato l’allarme: “La situazione umanitaria e socio-economica in Afghanistan è sull’orlo del collasso

Presenti poi alcuni Paesi ospiti come Spagna, Paesi Bassi, Singapore e Qatar. (LaPresse)

Se ne è parlato anche su altri media

Così il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo nel corso del G20 straordinario sull’Afghanistan (LaPresse) – “C’è un’altra grossa lacuna da affrontare, perché purtroppo – a quanto si vede – il governo talebano non ha mostrato capacità amministrative straordinarie. (LaPresse)

La loro assenza "è stata comunicata in anticipo" e "il coinvolgimento c'è stato moltissimo prima della riunione, che viene dopo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e il meeting dei ministri degli Esteri" (Sky Tg24 )

È bene non dimenticare l’Afghanistan ed è apprezzabile che l’Italia, in qualità di presidente del G20, promuova oggi un incontro e possibilmente un’intesa tra i principali Paesi del mondo. Il vertice del G20 non potrà produrre risultati eclatanti a causa di troppe divergenze e diffidenze reciproche (L'HuffPost)

"Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. "Siamo stati chiari sulle nostre condizioni per qualsiasi impegno con le autorità afgane, compreso il rispetto dei diritti umani", ha spiegato von der Leyen (Rai News)

(LaPresse) - "La mia sensazione è che ci sia una forte volontà di agire, di convergere e di agire immediatamente. (LaPresse)

Questo si è tradotto in un mandato alle Nazioni Uniti per un coordinamento della risposta e peragire direttamente”, ha detto il presidente del Consiglio, che poi ha fatto sapere: “Tutti hanno toccato il problema dei diritti delle donne, con in testa la necessità di garantire loro il diritto all’istruzione, non si può tornare indietro di 20 anni”. (LaPresse)