Metalmeccanici, salta trattativa interrotta, lunedì sciopero in Umbria
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La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, interrotta recentemente, ha portato a una serie di scioperi in diverse province italiane. Le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno giudicato inaccettabile la contro-piattaforma presentata da Federmeccanica e Assistal, che ha respinto le richieste sugli aumenti salariali e proposto iniziative vaghe per il premio di risultato. Inoltre, non è stata mostrata alcuna disponibilità a regolare l'utilizzo dei contratti precari attraverso il Contratto nazionale, né a ridurre l'orario di lavoro o a regolamentare lo smart working. Anche le richieste di permessi per conciliare tempi di vita e di cura dei figli e dei genitori sono state ignorate.
Ieri, gli operai della Interpump di Calerno e della Immergas di Lentigione, in provincia di Reggio Emilia, hanno inaugurato la nuova tornata di scioperi a sorpresa per il 2025, incrociando le braccia e riunendosi nei piazzali davanti alle fabbriche. Hanno chiesto ai manager di esercitare un ruolo costruttivo nella vertenza per il contratto. Lo sciopero nazionale dei metalmeccanici, indetto unitariamente da Fiom, Fim e Uilm, è iniziato ieri a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale. Mercoledì 9 gennaio, i segretari generali si erano incontrati a Milano all'assemblea dei delegati, denunciando come inaccettabile la posizione di Federmeccanica e attaccando il governo, definito assente.
Le prime manifestazioni si sono svolte a Livorno, Bari, Trento e Reggio Emilia, con l'obiettivo di riguadagnare un tavolo di trattativa, fermo da novembre, mentre il contratto è scaduto ormai da sette mesi. Lunedì è stato proclamato uno sciopero di otto ore per i metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm dell'Umbria, dopo l'interruzione della trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale.