Alessandro Preziosi, confessioni bollenti e risate: "Sapete perché a letto mi chiamano Olé?"

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Alessandro Preziosi fa il suo ingresso trionfale nella seconda puntata di "Belve" con una rivelazione piccante che fa subito alzare le temperature in studio. "Mi chiamano Olé sul set", confessa l'attore napoletano a Francesca Fagnani. E quando la conduttrice gli domanda maliziosamente se il soprannome sia legato alla rapidità, lui prontamente corregge: "No! Olé, proprio un guizzo. Io nelle scene di sesso sono un guizzante". (spettacoli.tiscali.it)

Ne parlano anche altre testate

“Per quale amore ha sofferto di più?”. Nella puntata di Belve andata in onda martedì 6 maggio, Francesca Fagnani ha interrogato Alessandro Preziosi sul suo passato sentimentale. (Sky TG24)

Nella seconda puntata di Belve martedì 6 maggio su Rai 2 Francesca Fagnani ha ospitato Alessandro Preziosi, Milly D’Abbraccio e Paola Iezzi. Nelle scene di sesso sono un guizzante". (la Repubblica)

“Nelle scene di sesso mi chiamano Olè”: così Alessandro Preziosi a Belve. E Francesca Fagnani come ha ribattuto “per la rapidità?” ma l’attore ha precisato “no! Olé, proprio un guizzo. Io nelle scene di sesso sono un guizzante“. (Il Fatto Quotidiano)

La giornalista ha "graffiato" nuovamente i suoi ospiti con le sue domande senza filtri e la sua sagacia, facendo scorgere un lato diverso di loro. Nell'episodio sono stati protagonisti Alessandro Preziosi, Paola Iezzi e Milly D'Abbraccio. (DiLei)

Alessandro Preziosi, stasera sarà seduto sullo scomodo sgabello di Belve su Rai 2 e dovrà rispondere alle pungenti domande di Francesca Fagnani. Nell'attesa della nuova puntata, pubblica una storia Instagram dell'intervista graffiante e scrive: "Ci siamo divertiti". (Corriere dell’Umbria)

Dal primo all’ultimo momento che è stato seduto sullo sgabello di Belve di fronte a Francesca Fagnani, Preziosi ha cercato in tutti i modi di proteggersi facendo battute, imitando qualcun altro o lanciandosi in risposte ad alto tasso di ambiguità e contraddizione dalle quali sperava sempre di salvarsi con un sorriso. (Vanity Fair Italia)