Migranti, la video-denuncia di Sea Watch: "Picchiati dalla guardia costiera libica e riportati indietro"

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Poco dopo gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno intercettato un'imbarcazione con 85 migranti

"Questa mattina (ieri, ndr), Sea Watch4 ha visto la cosiddetta Guardia costiera libica picchiare le persone su un gommone - scrive l'ong -.

I migranti sarebbero stati inseguiti da una motovedetta e poi riportati indietro.

Molti dei sopravvissuti a bordo della Ocean Viking hanno raccontato ai volontari della ONG le violenze che hanno subito in Libia per mano dei trafficanti. (Today.it)

Su altre testate

L'appello della Ong vista la nuova emergenza. In Italia nelle ultime ore sono stati oltre 1000 gli sbarchi a Lampedusa mentre la nave SeaWatch4 nel Mediterraneo segnala di avere a bordo oltre 400 persone. (LaPresse)

Quanto al video pubblicato da Sea Watch, nel filmato si vede chiaramente il ‘tender’ di una motovedetta libica che affianca un gommone in cui sono stipati in piena emergenza decine di migranti. Sul caso denunciato da Sea Watch è intervenuta anche l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), spiegando che “circa 340 rifugiati e migranti sono stati rimpatriati a Tripoli dalla Guardia costiera libica” (Il Riformista)

Il Comitato dei membri organizzatori, presieduto dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, ha, infatti, affidato ad Asset, agenzia della regione Puglia, tutta la parte esecutiva degli investimenti da realizzare entro il 2026, […] (Tarantini Time)

«Questa mattina, Sea Watch4 ha visto la cosiddetta Guardia costiera libica picchiare le persone su un gommone - scrive l'Ong -. Oggi l'equipaggio di Sea Watch 4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini» (La Stampa)

Nella clip, denuncia l’organizzazione non governativa, “la cosiddetta guardia costiera libica” mentre “picchia le persone su un gommone”. Sono le immagini che l’Ong tedesca SeaWatch ha voluto mostrare, pubblicandole sui propri canali social. (Il Fatto Quotidiano)

Persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell'inferno da cui fuggivano». Ecco come si svolge un'intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica. (ilmessaggero.it)