“Io resto in Ue”, la Polonia antisovranista scende in piazza: migliaia di manifestanti sventolano…

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Le iniziative a sostegno dell’Ue si sono svolte fra sabato e domenica in 120 località del Paese: i manifestanti hanno sventolato bandiere dell’Unione europea e bandiere polacche

Le proteste nella capitale polacca sono nate dallo scontento che deriva dalla sentenza che fa vacillare l’adesione della Polonia all’Europa.

Decine di migliaia di manifestanti si sono riversati sulle strade di Varsavia per dimostrare e difendere l’appartenenza della Polonia all’Unione europea, dopo la sentenza della Corte costituzionale polacca che ha messo in discussione il primato del diritto europeo su quelli nazionali e la stessa adesione della Polonia in Europa. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Questa volta però l'opposizione ha deciso di dare un segnale chiamando i cittadini pro-europeisti a manifestare contro la deriva sovranista. La Polonia che non vuole sentire parlare di un'uscita dall'UE ha riempito le piazze di Varsavia (circa 100'000 persone solo nella capitale, secondo i media locali) e, tra sabato e domenica, di altre 120 località del Paese. (RSI.ch Informazione)

Lo annuncia lui stesso su Twitter scrivendo di essere “profondamente grato ai miei colleghi per la mia rielezione a presidente del gruppo Ppe. Non vedo l’ora di continuare il nostro lavoro per rafforzare la democrazia cristiana e il centrodestra in Europa” (LaPresse)

Bruxelles, 13 ott. (LaPresse)

Bruxelles, 12 ott. (LaPresse) – Si è svolta oggi la seconda udienza presso la Corte di giustizia europea sui ricorsi C-156/21 e C-157/21 intentati da Polonia e Ungheria contro il Parlamento Ue e il Consiglio Ue sulle condizionalità dello stato di diritto. (LaPresse)

Una protesta contro la brusca virata nazionalista impressa dalla Corte Costituzionale e cavalcata dal governo ultraconservatore, sempre più in rotta di collisione con Bruxelles. Questi principi sono oggi schiacciati da un potere privo di coscienza e moralità", ha scandito il promotore dell'iniziativa Donald Tusk (Sky Tg24 )

Dal 1957, la costruzione europea si basa sul principio del primato del diritto europeo, il cui ordine giuridico comunitario è stato riconosciuto dalla Corte di giustizia nel 1963 e 1964. Di fatto, quando un Paese entra volontariamente nell’Unione Europea, deve formulare e negoziare leggi e politiche con gli altri membri. (L'HuffPost)